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La dea Fortuna

Regia di Ferzan Özpetek vedi scheda film

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La recensione su La dea Fortuna

di Antisistema
5 stelle

L'anno cinematografico 2020 non è iniziato sotto la migliore sorte nonostante il titolo La Dea Fortuna, nuovo film di Ferzan Ozpetek, di cui non sono per niente conoscitore del suo cinema avendo visto tempo orsono La Finestra di Fronte (2003), del quale ho scarsi ricordi. 

La pellicole bisogna ammettere che parte bene con un piano sequenza che fluidamente ci introduce nella narrazione mostrando gli interni di un'antica villa sicialiana, un luogo custode di antichi legami che si vogliono recidere del tutto, poichè il solo riaffiorare di essi, finirebbe con il riaprire ferite che si pensavano cicatrizzate. 

Subito dopo il regista opta con un netto stacco di montaggio, di mostrare un matrimonio omosessuale con tanto di riprese tramite il cellulare di varia umanità di questa palazzina della Roma radical-borghese, popolata da eccentrici individui che nulla hanno a che fare con la normalità borghese, eppure la macchina da presa cattura la simpatia e la freschezza iniziale dei loro carattere e dei loro volti. Alessandro (Edoardo Leo) e Arturo (Stefano Accorsi), sono una coppia omosessuale che vive insieme da circa 15 anni e oramai da un pò di tempo in crisi, l'affidamento imprevisto di due bambini figli di Annamaria (Jasmine Trinca), migliore amica di Alessandro, sembra poter dare il colpo di grazia a due individui dalle differenze sempre più marcate; Alessandro, professione idraulico ma dalla forte propensione popolare è oramai sembre più taciturno, mentre Arturo, traduttore d'accatto e fallimentare in tutto il resto, si sente un'anima incompresa. 

Ozpetek si gioca tutto il meglio che ha da dire nei primi minuti sia registicamente che a livello di sostanza; costruire un qualcosa a lungo andare senza scadere nelle sequenze in ospedale per via della malattia di Annamaria o con il coutè di soliti personaggi strambi se non proprio kitsch, gli riesce impossibile. 

 

Stefano Accorsi, Edoardo Leo, Sara Ciocca, Edoardo Brandi

La dea Fortuna (2019): Stefano Accorsi, Edoardo Leo, Sara Ciocca, Edoardo Brandi

 

Più che altro sarebbe stato senz'altro meglio puntare sul tema della genitorialità omosessuale, che avrebbe potuto riservare delle cose piacevoli dal punto di vista squisitamente cinematografico, invece di andare ad impelacarsi nei soliti luoghi comuni di tanto cinema provinciale italiano. 

In realtà il più grande difetto del film è che il tutto manca di vitalità reale, nonostante la pellicola sia tratta da un'esperienza vissuta del regista. La macchina da presa del regista indugia spesso sui fisici in forma e muscolosi dei suoi protagonisti, volendo sottolineare il loro carattere seducente e virile; peccato che a conti fatti manchi qualsiasi contatto fisico tra i due personaggi che non vada oltre un mano nella mano mentre l'altro è in uno stato di dormiveglia. Il fatto che i due personaggi siano in una situazione di crisi non può reggere per tutte le due ore al fatto che tra i due manchi qualsiasi componente sessuale; a conti fatti c'è più sessualità tra Alessandro e Annamaria che tra lui ed Arturo e questo per un film a tematica omosessuale è un grosso errore, poichè finisce per rendere assessuati i due protagonisti nonostante le numerose inquadrature a torso nudo o a letto. 

Ci sarebbe anche da chiedersi come Alessandro con il suo lavoro di idraulico possa permettersi un appartamento con tanto di terrazzo in quella zona di Roma, visto che il suo compagno non lavora affatto; evidentemente è stato fortunato a differenza mia, oppure siamo all'ennesima incongruenza che rende questo film lontano dalla realtà e falsamente "vissuto", come molto cinema italiano. 

 

Stefano Accorsi, Edoardo Leo, Jasmine Trinca, Filippo Nigro, Serra Yilmaz, Edoardo Brandi, Sara Ciocca, Cristina Bugatty, Pia Lanciotti

La dea Fortuna (2019): Stefano Accorsi, Edoardo Leo, Jasmine Trinca, Filippo Nigro, Serra Yilmaz, Edoardo Brandi, Sara Ciocca, Cristina Bugatty, Pia Lanciotti

 

Un certo occhio registico o bravura nel valorizzare certi luoghi come il santuario della Dea Fortuna, che da il titolo al film o l'antica villa della Sicilia non manca di certo al regista, eppure gli riesce impossibile non ricascare tramite la scrittura nel più becero provincialismo che appesta il nostro cinema; Ozpetek riesce a dare concretezza alla Sicilia con la location dell'antica villa, eppure manda tutto in vacca con la scrittura del personaggio della nonna strega (madre di Annamaria) intepretata ingnobilmente da Barbara Alberti, per poi sprofondare nell'imbarazzante nella sequenza finale dove tra recitazione e scrittura non so quale tra le due componenti risulti peggio ed infine giungere ad un finale diascalico sia registicamente che a livello di voce fuori campo inserita in malo modo. 

Ozpetek ha un bell'armamentario a sua disposizione ed invece in modo provinciale decide di usare solo la minima parte per sottolineare il carattere localistico di un cinema che vuole rinunciare ad essere esportabile e arrivare all'estero; non è possibile che in ogni cavolo di film nostrano per far capire e sottolineare all'infitio che si è in un determinato posto, se si è a Roma il personaggio deve dire semrpe "Daje", se a Napoli deve urlare "Jamme ja" e se in Sicilia deve fare "Minchia" (anche se qui usa "Arrusi") lasciandosi andare poi in particolari mistici-localistici che sarebbe stato infinitamente meglio evitare, poichè si scade nel ridicolo involontario da parte del pubblico. 

Ozeptek deve sostazialmente ripartire dalla sequenza iniziale, scena girata con il cellulare e scrittura del personaggio di Leo, perchè poteva dare molto di più con questa pellicola che mi spiace dare un punto di mediocrità, nonsotante la buona prova dei due attori, inficiata da uan scrittura e da una crisi scritta troppo a tavolino. 

Nonostante tutto questo, il film è vicino ad incassare 7 milioni di euro, quindi ha il suo pubblico, dal canto mio mi dichiaro deluso e voglio comunque chiedere se conoscete dei film buoni del registi che potrei recuperare. 

 

Stefano Accorsi, Sara Ciocca

La dea Fortuna (2019): Stefano Accorsi, Sara Ciocca

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