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In the Trap

Regia di Alessio Liguori vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su In the Trap

di undying
3 stelle

In trappola ci resta chi si mette a visionare questo horror - ahinoi italiano - ispirato dai peggiori modelli americani. Una sceneggiatura incredibile, sviluppata su un set ben poco illuminato per un film in grado di offrire una esperienza di visione "inebriante" e cavaocchi!

 

locandina

In the Trap (2019): locandina

 

Devon (Inghilterra), 1995. Il piccolo Philip è ossessionato da presenze notturne. La madre tenta di calmarlo in tutti i modi possibili, finché sotto i suoi occhi scompare la piccola Isidore, la sorellina di Philip.

Devon, oggi. Philip (Jamie Paul) ha perso la madre, vive nella stessa casa di famiglia - senza poter uscire di casa (!) - in compagnia dell'aspirante musicista Catherine (Sonya Cullingford) e con tormento teme che l'oscura presenza che ha rapito la sorellina possa manifestarsi di nuovo. Si confida con padre Andrew (David Bailie), quando la sua compagna si presenta con l'orsacchiotto di Isidore, cercato a lungo assieme alla madre e mai più ritrovato. In effetti Catherine manifesta sintomi di possessione, e padre Andrew tenta un esorcismo. 

 

Jamie Paul, Sonya Cullingford

In the Trap (2019): Jamie Paul, Sonya Cullingford

 

La cosa migliore, di fronte a certi titoli, sarebbe quella di ignorarli. Non scriverne cioè, per evitare di combattere tra ragione e senso di inevitabile simpatia per chi si azzarda ad affrontare questo genere, ovvero per un motivo d'orgoglio dato dal fatto che sia di nuovo una produzione italiana a tentare di trattarlo. Vorremmo poter scrivere che In the trap è un bel film. Ma onestamente sarebbe una grande bugia. 

Alessio Liguori, Daniele Cosci, Alessandro Risuleo e Simone Bracci fondano nel 2015 la Mad Rocket Entertainment, casa di produzione indipendente che punta a realizzare prodotti da destinare alle sale cinematografiche. Il primo lavoro, presentato in anteprima al Trieste Science+Fiction Festival (31 ottobre 2019), è proprio In the trap, al quale seguirà Shortcut (in fase di post produzione). In the trap era stato annunciato nelle sale italiane per il 23 gennaio 2020, con uscita slittata al mese marzo e quindi poi sospesa a causa del Coronavirus. Mentre è arrivato prima nei cinema del Vietnam e della Russia. Il 10 aprile 2020 sfonda negli USA (in streaming), mentre il 15 aprile 2020 dovrebbe essere ospite in Belgio, al Brussel International Fantastic Film Festival. Per dire che la spinta c'è stata, per farlo circolare. A dispetto di opere indipendenti ben più interessanti, magari confinate a restare inedite, che non citeremo per rispetto degli autori.

 

scena

In the Trap (2019): scena

 

Il parco attori di In the trap è notevole, a cominciare dal bravo Jamie Paul, proseguendo con Sonya Cullingford e con la bellissima Miriam Galanti. E questo è purtroppo l'unico pregio di un film che soffre su tutti gli altri fronti. Il maggior limite è dato da una fotografia cavaocchi: capiamo che si tratta di un low budget, ma essendo girato quasi tutto in interni, qualche faretto per illuminare le scene la produzione poteva anche acquistarlo. L'illuminazione difetta a tal punto che più volte si intravedono solo sagome in ambienti bui, senza riuscire a comprendere i contorni dei personaggi e della stessa scenografia. La colonna sonora è assolutamente anonima e di secondaria importanza, ammutolita da chiassosi e fastidiosi botti sonori da (mancati) jumpscares. E la sceneggiatura contribisce a rendere In the trap film al limite del guardabile. Già dopo dieci minuti (una bambina vittima del solito boogeyman) vien voglia di sospendere la visione che - con il senno di poi possiamo definire essere masochistica - invece prosegue nella illusoria speranza di qualche miglioramento.

Cosci e Liguori operano all'esatto opposto dei vari Bava, Fulci o Argento: registi che hanno fatto scuola nel mondo, finendo per essere imitati ancora oggi. Qui invece i due autori guardano alle peggiori derive dell'horror americano: cose tipo Boogeymen (2005), They - Incubo dal mondo delle ombre (2002) e le infinite pseudo imitazioni de L'esorcista (1973). Girano con taglio puramente televisivo, utilizzando un cast internazionale per rinnegare in toto la paternità italiana del prodotto. Ne esce un insieme di brutti luoghi comuni, che confluiscono in un finale a dir poco delirante e ben peggiore di quello presupposto dalle scarse aspettative suggerite durante la visione.

 

scena

In the Trap (2019): scena

 

Stracult!

 

Philip ospita a cena Sonia, la vicina di casa. La ragazza accetta, a patto di poter cucinare. Più tardi serve a tavola un piatto di spaghetti al pomodoro, accompagnato da una bottiglia di vino. Philip, dopo una forchettata, esclama entusiasta: "Mhhh... divini! È una tua ricetta? Dove hai imparato a cucinare così bene?"

Ma per favore!

 

Jamie Paul

In the Trap (2019): Jamie Paul

 

"La malattia, la vecchiaia, la morte, tre grandi umiliazioni per l’uomo." (Remy de Gourmont)

 

Trailer

 

F.P. 11/04/2020 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 93'15")

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