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Trama

Samia, una giovane al primo importante impiego, arriva come consulente in una scuola della sua regione ritenuta da tutti "difficile". Qui, scopre i ricorrenti problemi di disciplina degli allievi, la realtà sociale del quartiere e le difficoltà, ma anche la vitalità e l'umorismo degli studenti e dei colleghi. La sua complicata situazione personale la avvicina sempre più a Yanis, studente insolente a cui vuole dare un futuro migliore.

Approfondimento

L'ANNO CHE VERRÀ: IN UNA SCUOLA "DIFFICILE"

Diretto e sceneggiato da Grand Corps Malade e Mehdi Idir, L'anno che verrà racconta un anno di vita all'interno di un liceo pubblico. La storia comincia quando Samia, fresca di studi, arriva dalla nativa Ardèche per seguire come consulente per l'orientamento gli studenti del liceo di Saint-Denis, considerato uno dei più difficili da gestire a causa della disciplina dei ragazzi, del background sociale della zona e delle interazioni, spesso troppo vitali e comiche, tra alunni e supervisori. Tra le persone da tenere d'occhio vi sono sicuramente Moussa, il "padrone" del quartiere, e Dylan, il custode. Samia si adatta presto al nuovo ambiente e fa del suo meglio canalizzando tutte le sue energie nel lavoro. La sua complicata situazione personale la avvicina inoltre a Yanis, un adolescente tanto vivace quando intelligente di cui percepisce più di ogni altro il potenziale. Sebbene Yanis celi le sue ambizioni dietro la sua insolenza, Samia investirà tutte le sue energie per salvarlo da un annunciato fallimento scolastico e per convincerlo a crearsi un futuro migliore.

Con la direzione della fotografia di Antoine Monod, le scenografie di Sylvie Olivé, i costumi di Claire Lacaze e le musiche originali di Angelo FoleyL'anno che verrà viene così presentato dai due registi: "Per quello che sarebbe diventato il nostro secondo film volevamo affrontare il tema della scuola ma senza idee preconcette. Abbiamo quindi scelto il liceo perché si è oramai fuori dalla scuola obbligatoria e perché è quello l'ambiente in cui ci si forma, ci si costruisce come persona e si vivono i primi amori. Si tratta di un periodo cruciale nella vita di ogni individuo e, dato che i nostri ricordi liceali erano fermi agli anni Novanta, abbiamo deciso di recarci nelle scuole per vedere da vicino com'era la vita scolastica di un adolescente del XXI secolo. Avevamo resoconti da parte di amici e familiari che lavorano nel campo dell'istruzione ma assistere alla quotidianità di un liceo ci ha permesso di notare come alcune cose che abbiamo vissuto noi nel 1994 si ripetessero, come se nella vita scolastica esistessero delle costanti da cui non si può prescindere".

"Per la nostra sceneggiatura - hanno proseguito i due - abbiamo usato sia ciò a cui abbiamo assistito direttamente sia gli aneddoti che ci venivano raccontati. Seguendo l'esperienza di un consulente di orientamento abbiamo poi deciso di inserire la figura di Samia nella nostra storia. Un consulente per l'orientamento si preoccupa di dieci problemi diversi al minuto, dal momento che si tratta di un professionista che è in costante contatto con i genitori, gli studenti, il personale amministrativo, gli insegnanti e tutti coloro che gravitano intorno all'universo scolastico. Abbiamo inoltre scoperto che si tratta di un mestiere dalla forte valenza sociale: a chi lo pratica, viene chiesto che cosa lo ha segnato nella vita per poter affrontare al meglio le situazioni private in cui versano gli studenti e le loro famiglie. Introducendo Samia, è stato inevitabile concentrarsi su Yanis, lo studente (con un padre in carcere) che prende sotto la sua ala protettiva".

Il cast

A dirigere L'anno che verrà sono Grand Corps Malade e Mehdi Idir, registi e sceneggiatori francesi. Sotto lo pseudonimo di Grand Corps Malade si nasconde il poeta e cantautore Fabien Marsaud. Nato nel 1977, Marsaud è cresciuto a Saint-Denis (quartiere in cui è ambientato il film) con una madre bibliotecaria e un… Vedi tutto

Trailer

Commenti (3) vedi tutti

  • Una sceneggiatura forsennata impedisce di seguire con rilassatezza questo film che tratta di temi sociali delicati. Quando soprattutto nella seconda parte la regia stacca un po' il piede dall'acceleratore il film diventa subito più godibile. Tutto sommato visionabile, ma si poteva fare molto meglio.

    commento di bombo1
  • Scuola africana dove il personale scolastico sembra più idiota degli studenti.

    commento di gruvieraz
  • onesto e sentito, anche se sull'argomento scuola/banlieues in Francia si sono già visti film un po' più profondi ed efficaci.

    commento di giovenosta
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