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Un giorno di pioggia a New York

Regia di Woody Allen vedi scheda film

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La recensione su Un giorno di pioggia a New York

di steno79
8 stelle

Per fortuna che il film è stato sbloccato ed è potuto uscire almeno nei cinema europei, mentre in America ancora non si sa se e quando ci sarà la distribuzione in sala. Woody Allen comunque ha dato un'ennesima prova del suo estro registico, della sua brillantezza di scrittura, fra l'altro un film nel complesso ben più maturo e omogeneo rispetto alla media degli ultimi anni, che certamente non è elevata. Si tratta di una commedia con molti colpi di scena, con un costante movimento interno che vuole resuscitare un cinema che non esiste più, a tratti piuttosto sophisticated comedy, a tratti molto screwball, ma in definitiva un film che porta impresso in maniera evidente il marchio del suo autore. Accusarlo di anacronismo come fa la critica americana, ormai divenuta ostile al cineasta di Manhattan per partito preso, è inutile: Woody resta fedele alla sua visione, ai suoi tempi, ai suoi ritmi, con la novità della fotografia di Storaro ancora più ariosa e meno estetizzante rispetto a "La ruota delle meraviglie", con dialoghi come sempre molto fitti, in qualche caso un po' sopra le righe, ma dove si ritrova comunque la profondità e l'originalità del Woody Allen Touch. Che importa se qualche svolta della trama è un po' inverosimile? I personaggi funzionano nel complesso come tipi umani ben caratterizzati, qualcuno con l'inevitabile carico di nevrosi, e sono serviti da attori che riescono ad entrare in sintonia con il regista senza grosse forzature. Timothee Chalamet è meno fulgido che in "Chiamami col tuo nome" ma ha la giusta aria svagata degli intellettuali alleniani, mentre fra gli altri si apprezza soprattutto il contributo di Liev Schreiber e di un esilarante Jude Law. Un film che merita di essere visto, discusso, assolutamente da non mettere alla gogna per un presunto abuso sessuale da cui il regista è stato già assolto più volte nelle sedi opportune, ma che è stato rispolverato venticinque anni dopo con un tempismo francamente sospetto. 

Voto 8/10

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