Regia di Paul Hyett vedi scheda film
E dopo "The Seasoning House" (2012) ed il licantropico "Howl"del 2015 per l'ennesima volta il regista Paul Hyett va a segno con un nuovo horror che si fa rispettare. Bella e originale la storia, ottima la fotografia e la location che (come anche in Howl) pur non essendo eccessivamente ricercata si dimostra efficace comunque (e qua sta il talento di Paul Hyett: riuscire a tirar fuori la sostanza anche da poco), convincenti i costumi delle novizie e dei varii personaggi che si alternano nel passato e nel presente della pellicola fluida e dallo stile personale che sfida, nella sua unicità, le varie versioni di film orrifici su suore e conventi che di traccia hanno lasciato poco, al contrario invece di questo lavoro che raggiunge egregiamente il suo effetto: far trattenere il fiato e mettere paura . Tutto il racconto mi è piaciuto, dalla descrizione del personaggio di Persephone la cui unica colpa è stata di aver sognato un incendio (poi verificatosi davvero con la morte della madre) che ha dato vita a dicerie superstiziose che la additavano come strega. E da lì il processo da parte dell'inquisitore di turno (Michael Aeronside) che cede ai ricatti dialettici della Reverenda Madre, consegnando a lei la ragazza per poterla "rieducare" in convento.Convento che per la ragazza piu' che un luogo di santità e preghiera si rivela invece una trappola mortale. Sono rimasta piacevolmente soddisfatta dalla visione di questo film, dall'inizio all'epilogo: io sono sempre per la vittoria dei buoni. Consigliato: è bello.
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