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Come rubare un milione di dollari e vivere felici

Regia di William Wyler vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Come rubare un milione di dollari e vivere felici

di berkaal
6 stelle

Parigi: il signor Bonnet è un falsario abilissimo, le sue opere sono vendute a prezzi stratosferici nelle aste più prestigiose. La figlia Nicole disapprova, e gli chiede di smettere. Una notte uno sconosciuto penetra nella loro casa e viene colto da Nicole mentre armeggia attorno ad un falso Van Gogh. L'individuo si chiama Simon Dermott, si qualifica come ladro di opere d'arte e dopo uno scambio di battute ed uno sparo accidentale Nicole lo lascia andare, per evitare un'inchiesta della polizia. Qualche giorno dopo Bonnet presta ad un prestigioso museo parigino una falsa Venere di Cellini valutata un milione di dollari, ma firma inavvertitamente un documento che prevede una perizia sulla statua da parte del massimo esperto nel settore. A questo punto, per salvare la reputazione della famiglia, Nicole ha l'idea di ingaggiare Simon Dermott per rubare la sorvegliatissima statua....

Il Film
Commediola innocua il cui titolo è uno dei peggiori spoiler mai visti nella storia del cinema. William Wyler ha fatto molto di meglio, qui imbastisce un raccontino esile esile che sta in piedi soprattutto per la verve ed il mestiere del cast, che come il solito brilla nei comprimari, in particolare Hugh Griffith. Peter O'Toole gigioneggia e si affida più che altro ai suoi occhi azzurri, Audrey Hepburn non la vedo così in forma come nei suoi film migliori, i capelli a cono gelato sono un tantino ridicoli, il rossetto arancione opaco è fuori luogo, il volto a soli trentasei anni mostra già i segni del tempo, in parecchi momenti mi ha ricordato Sandra Mondaini, che se ricordo bene allora era più affascinante. Gli altri personaggi sono quasi tutti delle macchiette: un curioso Eli Wallach in un insolito ruolo di miliardario appassionato d'arte (nello stesso anno girò "Il Buono, Il Brutto, Il Cattivo"), una fugace apparizione di Charles Boyer che lascia il segno, e Marcel Dalio nel ruolo di un sudamericano innamorato di Van Gogh.

Per il resto ordinaria amministrazione, l'atmosfera è spensierata, c'è qualche gag innocente con Moustache, fotografia, montaggio e resto come da manuale, le emozioni sono poche e molto pallide.

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