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La belle époque

Regia di Nicolas Bedos vedi scheda film

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La recensione su La belle époque

di diomede917
8 stelle

Nicolas Bedos nella sua opera seconda continua a raccontare una storia d'amore che viaggia nel tempo, continua a raccontare la Francia anni '70, una Francia viva e con un fuoco dentro come era l'amore tra Victor e Marianne.

Ma La Belle Epoque è anche un atto d'amore nei confronti della settima arte, della messa in scena dei sentimenti che i francesi sanno fare benissimo.

Protagonista è Victor, un fumettista sessantenne disilluso e senza lavoro. Un uomo senza più stimoli che accetta passivamente il corso del tempo e che vive male il lento esaurirsi della sua storia d'amore con sua moglie. Una donna anche fin troppo alla moda che lo tradisce col suo migliore amico che lo ha appena licenziato.

Esasperato dalla situazione, Victor esplode e va via da quell'abisso chiamato casa.

Nella sua vita ricompare Antoine, il compagno di scuola del figlio che aiutò quando era ragazzo che lo invita a "Viaggiare nel tempo" con la sua agenzia particolare specializzata nella messi in scena di una qualsiasi situazione storica.

Victor propone lo story board del suo grande amore, rivivere quel 16 maggio del 1974. Il giorno che conobbe la bellezza fatta in persona chiamata Marianne nel piccolo Bistrot "La Belle Epoque".

Rivivere la magia di quel sogno si rivela per Victor una sorta di droga, una via di fuga che ha riacceso quel furore giovanile e sociale che imperava in Francia in quel particolare periodo storico.

Nicolas Bedos mette in scena "L'illusione del momento", la magia del ricordo. In questo intreccio tra il verosimile e il vero si incastrano anche le storie di Antoine, regista vissuto nel mito del grande amore dei genitori del suo migliore amico che adesso non sa più cosa voglia dire amare, e Margot l'attrice che interpreta Marianne da giovane e che ama in maniera viscerale e impulsiva Antoine.

(Bisogna ricordare che Doria Tillier è nella vita la moglie di Bedos e in ogni inquadratura, in ogni primo piano e in ogni parola che fa dire al peronaggio di Margot si percepisce tutto l'amore che prova il regista.)

La Belle Epoque è prima di tutto un film ben scritto, dialoghi taglienti come una sciabola, una macchina oliata alla perfezione che grazie alla bravura del suo cast cresce come una buonissima torta.

Un Daniel Auteuil mattatore per 3/4 di film col suo sguardo disincantato, col suo fascino di brutto che piace.

Poi arriva lei, la Regina.

Fanny Ardant una donna di una bellezza incredibile, una donna che ti fa innamorare del solo fatto che mangia due uova sode con zucchero.

Pur parlando degli anni 70 La belle epoque non è un film nostalgico tuttaltro ci spiega come ci si dovrebbe amare nel 2019 dando una strizzatina d'occhio al passato ma non tanto altrimenti ci si trasforma in statue di sale alla ricerca di uno sguardo o di un sorriso che non c'è più.

L'amore è adesso.

Voto 8

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