Regia di Nicolas Bedos vedi scheda film
FESTA DEL CINEMA DI ROMA 2019 - SELEZIONE UFFICIALE Amarsi per sempre e con la stessa intensità dei primi incontri, diviene una chimera anche per le coppie più affiatate; figurarsi per quelle ormai alla deriva, come accade al fumettista ultracinquantenne Victor, che la bella moglie Marianne ha cacciato di casa, preferendogli sfacciatamente un amico di famiglia. Grazie all'incontro dell'uomo con un bizzarro scenarista e scenografo di cinema claudicante - che si è riciclato dal suo lavoro con il cinema con la bizzarra idea di organizzare feste ed occasioni in grado di riprodurre avvenimenti storici o situazioni personali del passato con scrupolosa minuzia - ecco che a Victor scatta una scintilla che diventa per lui la soluzione definitiva e concreta al suo mal di vivere, accentuato per di più dal fallimento professionale che lo contraddistingue, essendo egli un puro uomo d'altri tempi, per nulla avvezzo ad adeguarsi alla rivoluzione digitale ormai dilagante anche nel suo campo professionale.
La scelta dell'ambientazione, ricade sul luogo magico che segnò l'inizio della relazione della coppia, nel maggio del 1974: il bar La belle epoque di Lione. La situazione, esplosiva e strumentale ad una serie di colpi di scena dove il gioco di coppia si raddoppia ed interseca con la storia sentimentale del bizzarro scenografi, si complica, favorita, all'interno della concitata vicenda, dalla professionalità dell'eccentrico scenografo garante della messa in scena, ma anche dalla scaltra lungimiranza di uno script indubbiamente brillante, ma anche tanto, troppo furbo.
La circostanza calcolatissima, permette al regista Nicolas Bedos, reduce dal successo francese del meno elaborato, ma più appassionato e sincero Un amore sopra le righe, di giostrarsi entro una scatola cinese di cinema nel cinema che utilizza anche la magia della messa in scena teatrale, per garantire una serie di colpi di scena scoppiettanti, al servizio di almeno quattro interpreti in gran forma (Auteuil, Ardan, Canet e la splendida Doria Tillier, recidiva con Bedos) in grado di impegnarsi in momenti anche divertenti.
Ma l'effetto spumeggiate e brioso, appare alla lunga anche un po' troppo costruito e strumentale ad una storia frenetica che sembra studiata apposta - come di fatto è ed è naturale che sia - più per favorire l'estro narrativo degli autori, che un espediente per farci uscire di sala genuinamente divertiti grazie ad una storia che sia in grado di farsi amare senza barare.
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