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Star Wars: L'ascesa di Skywalker

Regia di J.J. Abrams vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Star Wars: L'ascesa di Skywalker

di axe
6 stelle

Poco tempo è trascorso dall'ultimo scontro tra il "Primo Ordine" ed i combattenti della "Resistenza". Mentre, tra le file di questi ultimi, Rey perfeziona il suo addestramento, Kylo Ren, leader degli avversari, trova il modo di raggiungere il pianeta Exegol, ove l'attende il redivivo Imperatore Palpatine, pronto a sferrare un attacco decisivo contro i "mondi liberi" grazie ad una grande flotta di incrociatori stellari; per sventare questo piano, le forze della "Resistenza" devono raggiungere il pianeta Exegol, ma la sua collocazione è sconosciuta, e lo si può trovare con le indicazioni fornite da una sorta di bussola di cui esistono solo due esemplari. Ultimo episodio della terza trilogia di Star Wars, non mi è sembrato, dai commenti e dalle recensioni che letto qua e là, particolarmente apprezzato, soprattutto da chi ha amato gli episodi girati negli anni '70 - '80. Sono valutazioni con le quali in parte concordo. Il film riprende il filo del racconto e segna il destino per personaggi sia di primo, sia di secondo piano. Ad una fase di avventurosa ricerca, seguono sequenze belliche di battaglia spaziale e, di seguito, dello scontro finale. Per quanto tutto ciò sia piacevole, grazie alla presenza degli elementi distintivi della saga - i classici connotati da "space opera", l'epicità dell'eterno scontro tra bene e male, colpi di scena legati alle vicende familiari dei personaggi - la visione non mi ha soddisfatto. L'opera m'è apparsa fredda, priva di personalità, dai tempi contingentati, quasi il regista J.J.Abrams avesse dovuto affrettarsi per dare soluzione a tutte le questioni rimaste in sospeso, senza mancare d'inserire i sopra citati consueti "ingredienti", ed abbia poi dovuto lasciare spiragli aperti per ulteriori seguiti. I personaggi portano a termine i loro "compiti" senza sussulti. Chi deve morire, muore (raramente ho visto uno scontro conclusivo così poco interessante); chi deve vincere, vince; chi deve sacrificarsi, si sacrifica. Nessun attore mi ha impressionato, ne' positivamente, ne' negativamente. I dilemmi dei personaggi di Rey e Kylo hanno una soluzione scontata e prevedibile. Le facoltà jedi perdono la loro aura di misticismo, trasformandosi in poteri sovrannaturali in grado di resuscitare i morti. Questa ed altre incongruenze mi hanno lasciato un po' d'amaro in bocca; immaginavo che dopo l'acquisizione da parte di Disney e l'intenso sfruttamento commerciale del brand "Guerre Stellari" non ci fosse spazio per scelte "forti", o per un profondo studio dei personaggi, in favore dell'azione, sull'evocativo sfondo dell'immensità del cosmo, o di mondi fantastici e meravigliosi, elementi che difficilmente scontentano. Ma, veramente, mi aspettavo qualcosa in più. Non sono stato un fan appassionato della prima trilogia, tuttavia ho visto e rivisto i vari episodi con piacere. In essi prendevano vita davanti a miei occhi le molte fantasie lette nei romanzi di fantascienza di Isaac Asimov, Jack Vance e tanti altri, di cui ero un appassionato lettore. Ormai - mi si consenta un po' d'introspezione - quei film, come molti e molti, meno noti e meno piacevoli, fanno parte della mia interiorità, quali elementi di un'infanzia ed adolescenza ormai lontane negli anni. Probabilmente, le buone aspettative che avevo circa questa nuova trilogia erano legate ad un desiderio di vivere nuovamente quelle emozioni "primigenie"; ciò, però non è stato possibile, perchè queste puntate sono evidentemente "tarate" per soddisfare gusti ed esigenze diversi. Non ritengo di dover stroncare questo episodio; ha quanto serve per piacere, degni effetti speciali, ambientazioni evocative, tanta avventura. Ma lo scarso coinvolgimento emotivo che suscita mi dà la dimostrazione definitiva che lo stile della saga è cambiato. O siamo cambiati noi spettatori ? Forse l'uno e l'altro, e non deve necessariamente essere considerato un male.

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