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Star Wars: L'ascesa di Skywalker

Regia di J.J. Abrams vedi scheda film

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La recensione su Star Wars: L'ascesa di Skywalker

di Antisistema
3 stelle
Dall'alto della mia umiltà ammetto di non essere la persona più adatta nel parlare di un film di Star Wars; è anche vero però che i fanboy della saga potrebbero dare una percezione distorta della qualità di quest'ultimo film e quindi mi sobbarco questo fardello gravoso.
Quando una rivoluzione fallisce o viene poco compresa dal popolo, la storia ci insegna come la restaurazione opprimente torna a farla da padrona e neanche l'episodio IX sfugge a tale regola. Che la Disney se ne freghi di fare prodotti quantomeno dignitosi oramai è cosa nota, da anni per seguire il volgare profitto ha smesso di voler dare qualcosa, puntando solo ad arraffare quanti più soldi possibili, più che una casa di produzione è un fondo d'investimento ed i capitali impiegati per Star Wars in effetti sono degli investimenti a basso rischio che assicurano cospicui introiti con il minimo sforzo grazie ad una fanbase solida, tossica e fanatica.
J.J. Abrams è un imbonitore di folle, perfettamente adatto al panorama cinematografico odierno fondato sul nulla, d'altronde il suo Episodio VII non era altro che un remake mascherato da sequel dello Star Wars del 1977 con tanti ammiccamenti al passato, zero prospettive future e tante questioni lasciate aperte; in sostanza il perfetto episodio pilota di una serie TV, che lancia tanti ami, domande irrisolte e un senso generale di incompiutezza che chissà quando sarà risolto. Rian Johnson, suo successore in Episodio VIII se ne era sbattuto allegramente delle questioni lasciate aperte dal regista e aveva dato una sua visione alla saga, con scelte divisive, non giuste sempre, però aveva condotto i personaggi ad un nuovo status quo radicalmente differente dal precedente grazie ad una lunga parte finale veramente potente e dal sapore conclusivo in molte questioni.
Il fandom insorge, nel frattempo Carrie Fisher muore e la produzione in mano alla sopravvalutata Kennedy la sua carriera si deve al 90% a Steven Spielberg, và in panico e caccia il regista Colin Trevorrow, compiendo un'altra inversione di rotta richiamando al timone J.J. Abrams, il nostro caro imbonitore di folle.
 

Daisy Ridley

Star Wars: L'ascesa di Skywalker (2019): Daisy Ridley


Sono diretto, il film è un cesso totale. Dilunghiamoci un pò; Abrams se ne frega altamente di tutte le novità apportate di Rian Johnson in Episodio VIII, quel film non esiste, L'Ascesa di Skywalker non è altro che un sequel diretto del Risveglio della Forza (2015), tanto che in soli 5 minuti cancella tutta la pellicola precedente come se non fosse mai esistita.
Non so se è il montaggio, oppure la sceneggiatura stracolma di roba, ma fatto sta che il film sin da subito inserisce il pilota automatico e corre all'impazzata per 2 ore e mezza, senza fermarsi un attimo per riflette, né dare tempo allo spettatore di assimilare con calma ciò che vede sullo schermo. La pellicola pecca di costruzione delle scene, gli avvenimenti si susseguono perché qualcuno dall'alto l'ha deciso, ma di certo non perché siano coerenti con un normale rapporto di causa ed effetto. In sostanza ciò che Abrams voleva dire in 3 film, visto che non ha diretto il secondo, sembra lo abbia compresso in uno solo.
D'altronde sin da subito con il ritorno di Palptatine il regista ci butta in una situazione in medias res; un colpo di scena calato dall'alto come tutti "i colpi di scena" che si susseguiranno nel corso del film a rotta di collo, procedendo sempre più per accumulo sino a non stupire più nessuno ed annoiare uno spettatore che di tanto in tanto cambia posizione sulla poltrona per mettere a fuoco meglio la marea di cazzate che sta vedendo; purtroppo è un esercizio mentale inutile, perché la pellicola è pregna di roba in quantità industriale e trattata con un pressappochismo assurdo.
Tutte le questioni lasciate aperte in Episodio VII e di cui Rian Johnson se ne era fregato, troveranno risposta non temete... solo che c'è un problema, Abrams non fornisce a mio avviso risposte, ma affermazioni, cosa ben diversa, poiché una risposta dà chiarezza e costrutto base pregresso al suo interlocutore, entrambe cose che risultano assenti nel film.

Adam Driver

Star Wars: L'ascesa di Skywalker (2019): Adam Driver


Faccio molta fatica nel parlare di un film di una saga un tempo creatrice del Blockbuster con tutti i suoi canoni, mentre oggi nel 2019 diventa l'emblema di tutto ciò che c'è di sbagliato in tali film; effettoni speciali a profusione, colpi di scena a rotta di collo, ritmo spedito senza sosta, personaggi piatti e sopratutto una mancanza di anima che permea la pellicola.
Rian Johnson aveva una sua idea in Episodio VIII, ma Abrams invece? Cosa vuole dare allo spettatore quando gira un film? Perché questa è la mia unica domanda a cui vorrei una sincera risposta. Nell'Ascesa di Skywalker quello che manca è il cinema; mezzo che consente di mettere in scena la molteplicità della visione umana, oramai invece ridotto ad un lungo prologo che quando giunge a compimento mira a dare risposte, senza che esse azionino una reazione emotiva nello spettatore, anche per via di personaggi ridotte a mere marionette sballottate qua e là, ma così prive di qualcosa da dire. Il finale degli Ultimi Jedi di Rian Johnson (2017), era un epilogo perfetto e a sé stante, perché partendo da una situazione di disfacimento, attraverso impervi ostacoli aveva il coraggio di giungere una ricomposizione per vie traumatiche e non condivise dal fandom, ma capaci comunque farci scorgere il pensiero alla base del motore delle azioni dei protagonisti; nonché la perfetta celebrazione dell'impero e della ribellione nella loro forma più compiuta.
Tutte cose che mancano paurosamente nel finale di Episodio IX, così standard, conservatore e anemico nelle emozioni da uccidere tutto ciò che dovrebbe essere Star Wars, uno spettacolo che dalla semplicità narrativa, tira fuori un mondo vastissimo di sensazioni. L'impero sarà sconfitto forse, ma manca la gioia, quella vera, che non può consistere in sorrisi o esultanze, ma scaturisce solo da una consapevolezza "politica" maturata lungo una strada difficile da percorrere, ma una volta che si è giunti a traguardo, plasma l'individuo in una persona perfettamente auto-consapevole di aver battuto l'impero non tanto grazie alle armi, ma sul piano della speranza, una forza che nessun apparato bellico potrà mai sopprimere ed invece qui ridotta ad una serie di farfugliamenti dei vari Finn e Poe ripetuti senza convinzione nell'arco delle tediose due ore e mezza di film.
 

scena

Star Wars: L'ascesa di Skywalker (2019): scena


Domande che trovano risposte, se il cinema lo concepite in questa maniera forse questo aborto chiamato Star Wars Episodio IX, potrà anche essere gradevole per qualcuno, per gli altri è solo una sequela di informazioni, spiegoni, informazioni, accumulo di roba e colpi di scena (privi di senso molti), capaci di distruggere situazioni e significati precedenti come la figura di Luke Skywalker e Darth Vader di Episodio VI, a favore di una fanfiction che guarda al passato per non costruire nulla di nuovo, perché al termine della pellicola Finn, Kylo Ren, Poe, Rose (che nel film praticamente compare 5 minuti) e Rey sono gusci vuoti a cui nessuno interessa e totalmente eclissati dalle invadenti vecchie glorie anche loro qui ridotte ad aghi impazziti senza una bussola, come il piano di Palpatine di cui non si capisce il focus e durante il film cambia per ben 3 volte senza un perché, o meglio... in base ai colpi di scena che il regista butta dentro a calci per cercare di dare uno stupore ad un film che fin dall'inizio non lo ha, con trovate ridicole e subito preannunciate dalle tre parole iniziali della didascalia introduttiva : I MORTI PARLANO!; un espressione più da foklore paesano di una persona anziana, che da una saga la quale dovrebbe comunque avere un minimo di dignità.
Si flirta quindi per tutta la pellicola con la necrofilia pura, siccome sono per il momento interessato più ai vivi che ai morti, questo film e la sua (non) idea di cinema non è ciò che mi interessa, quindi lo boccio in toto come pare stia facendo la critica ufficiale e spero che anche il pubblico possa fare, dando un forte segnale che si è raggiunti il limite della sopportazione con queste strozzate mal concepite e scritte peggio.
Per un nuovo Star Wars ci sarà tempo, un giorno quell'umile bambino spazzino potrà sollevare nuovamente verso quella galassia lontana lontana il suo sguardo ammirato colmo di speranza, ma fino a quel momento la vera resistenza è combattere questa spazzatura, per far si che Star Wars (ed il cinema di Hollywood in generale), un giorno possa rifondersi su basi nuove che del passato abbiano l'anima, ma lo sguardo sempre rivolto verso l'infinito orizzonte.
 

Oscar Isaac, John Boyega

Star Wars: L'ascesa di Skywalker (2019): Oscar Isaac, John Boyega

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