La recensione su Adults in the Room

Adults in the Room (2019): Costa-Gavras

“Non dimentichi mai il paese della tua nascita, specialmente quando è un paese come la Grecia. Sono fuggito dal mio paese perché, all'epoca, tutto ciò che offriva ai giovani della mia classe sociale era una vita di sottomissione a una democrazia teocratica. Come immigrato, la Francia mi ha permesso di superare i miei sogni più sfrenati. La mia "Grecia" mi prese di nuovo quando i colonnelli presero il potere. L'espressione della mia resistenza personale è stata Z. Dieci anni fa, la crisi greca ha riportato il paese nella stessa situazione che mi ha fatto fuggire la prima volta. E questo, naturalmente, mi ha fatto venir voglia di esprimere ancora una volta la mia rivolta, con Adults in the room”. (Costa Gavras)

Da Z l’orgia del potere 1969 ad Adults in the room 2019 è trascorso mezzo secolo e Costa Gavras, classe 1933,è ancora in trincea e sugli spalti a svegliare le coscienze con il suo cinema di lotta, d’impegno civile, di resistenza.

Un grande Greco che non dimentica dove è nata la democrazia e da pronipote di Tucidide insegna al mondo che quel modello è “conquista perenne”, certo da difendere, mai da svendere a logiche di potere, a basse manovre di segrete stanze di adulti troppo occupati a salvare banche e “rovesciare il popolo”.

E’ la frase che scorre nella didascalia finale, il popolo è stato rovesciato in Grecia, la crisi continua, chi va a dare un’occhiata può testimoniarlo, e dall’Acropoli il Partenone continua a guardare tristemente da troppi secoli le invasioni barbariche.

Adults in the Room (2019): Christos Loulis

Il balletto finale nell’atrio del Palazzo a Bruxelles, fra marmi e colonne, con Tzipras chiuso in mezzo senza vie d’uscita, è la magnifica fantasia cinematografica surreale che chiude il lungo bailamme di scontri e incontri che ripercorrono le fasi di una trattativa sfiancante, quella seguita alle elezioni che nel 2015 portarono Janis Varoufakis (nel film interpretato da Christos Loulis), ministro dell’economia del neo partito di sinistra radicale, a lottare come un leone contro tutto e tutti per salvare il Paese.

Dimessosi dal governo di Syriza dopo il voltafaccia del premier Tsipras, amico e compagno di lotte e di governo, e dopo la sconfitta del suo programma di forte opposizione al piano draconiano di rientro del debito imposto dall’Eurozona e di stop ai tagli allo stato sociale e alle pensioni, Varoufakis ha scritto in Adults in the room la cronistoria di incontri al vertice, riunioni, sedute e scontri con il suo omologo tedesco, Wolfgang Schauble, e con la fedele corte di esponenti della Banca Centrale, del Fondo Monetario e dei ministri tutti delle finanze dell’Eurogruppo riuniti attorno alla Commissione.

Una guerra senza esclusione di colpi che ricorda tante brutte storie europee, antiche e recenti, tanti maneggi al vertice sulla pelle di popoli inermi.

Ma Costa Gavras non ci sta, quel libro l’ha fatto suo e non sarà l’età avanzata a fermarlo, non sarà un film che cambierà la Storia, ma tacere è rinunciare ai propri diritti fondamentali, primo fra tutti la libertà.

In conferenza stampa Costa-Gavras è stato chiaro: “La sinistra oggi è sprofondata in una crisi profonda. Occorre rivedere le cose al più presto in un’Europa trasformatasi ormai in impero non liberale”.

“Ci è stato insegnato a rispettare le leggi, anche quelle non scritte la cui sanzione risiede soltanto nell'universale sentimento di ciò che è giusto e di buon senso. La nostra città è aperta ed è per questo che non cacciamo mai uno straniero. Qui ad Atene noi facciamo così.”

Così parlavano i Greci tanto tempo fa.

www.paoladigiuseppe.it