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Fulci for Fake

Regia di Simone Scafidi vedi scheda film

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La recensione su Fulci for Fake

di undying
6 stelle

Fulci for fake - né film, né documentario - è un omaggio all'uomo, più che al regista. Giocando sulla menzogna, sin dal titolo, Scafidi organizza un dibattito a 360° sul celebre regista, cercando di indagarne sulla vita intima, il carattere, le falsità e ovviamente anche il lavoro.

 

locandina

Fulci for Fake (2019): locandina

 

La vita è una menzogna. E come una menzogna, anche se detta a fin di bene, quando ci rifletti - girandoti indietro, pensando al passato - spesso ti ferisce per poi lasciarti in balìa del dolore e della sofferenza, magari anche in solitudine. La vita è bastarda, soprattutto quando ti assale alle spalle con cattiveria e senza preavviso. E la figura di Lucio Fulci - tragica negli ultimi anni di vita - in tal senso appare emblematica: il suicidio della moglie, una figlia colpita da un tragico incidente a cavallo, l'incapacità di gestire i propri interessi economici, la salute precaria e la carenza di lavoro. Circostanze alle quali vanno sommate le critiche negative cieche e stupide dei (re)censori del tempo (ma anche di tanti odierni), che senza comprenderne la grandezza, hanno sempre relegato il "regista" Lucio Fulci al cinema di serie B. Quello di seconda, quando non terza, categoria.

Primo "regista zombi" (così si definiva, per essere stato apprezzato e mitizzato ancora vivo ma solo all'estero, soprattutto in Francia), si è confessato quando ormai era troppo tardi, grazie al pioniere - qui ospite commosso e commovente - Michele Romagnoli che per primo ha avuto l'onore (e l'onere) di raccogliere le sue memorie e scriverne un libro ("L'occhio del testimone", Granata Press).

Una vita di imbrogli, incomprensioni, delusioni. Tanto che lui, per primo, se ne era creata una alternativa a ritroso (i tanto decantati studi medici erano, tanto per dire, una balla). Tante ne ha raccontate Fulci, di balle. E Scafidi parte proprio da qui: Fulci for fake è dunque una colossale menzogna. Chi si aspetta di scoprire novità sul regista resterà deluso. Le novità ci sono, immerse in un clima di incertezze e ricordi (dei collaboratori e delle due figlie, Camilla e Antonella), ma sono quelle sull'uomo. Sul Fulci che inizia con spirito avventuroso l'esperienza cinematografica, dopo una breve militanza (anche politica) come scrittore (un'altra sua grande bugia, probabilmente). Sul Fulci in paziente attesa, pronto a carpire ogni segreto del mestiere sfruttando la vicinanza ai grandi (Steno). Sul Fulci marito, poi padre e incidentalmente (forse) alla fine anche regista. Menzogna per menzogna, Scafidi ci butta dentro un attore, Nicola Nocella, che con l'uomo celebre e finalmente celebrato nulla c'incastra. Né fisiologicamente, né narrativamente. E decide di iniziare dalla fine, con uno dei suoi film minori (ma forse tra i più stravaganti e curiosi), Un gatto nel cervello, e il suo incipit con monologo delirante: 

 

"Una donna viene uccisa con l’accetta, il volto diviso a metà…
Un’altra viene strangolata…
Un’altra ancora impiccata…
Un’altra tagliata a pezzi con la motosega.
Un’altra annegata nell’acqua bollente… la gola dilaniata da un gatto inferocito.
Bruciata viva… Sepolta viva… Torturata… Accecata… Pugnalata…
Segata in due… Crocifissa… Decapitata"

 

Nicola Nocella

Fulci for Fake (2019): Nicola Nocella

 

Preambolo che annuncia come il tema delle donne - intese come figlie, mogli, amanti, amiche e, forse, anche attrici - sarà quello predominante. Dopo i primi cinque minuti inizi a chiederti perplesso: "Che diavolo di roba è questa?"

No, non è un film. E nemmeno un documentario. Neppure una biografia. Nocella si toglie il trucco sin dall'inizio, rivelandosi tutt'altra cosa dal personaggio che dovrebbe interpretare, e lo seguiamo nel suo inutile e insensato girovagare - senza che possa raggiungere risultati definitivi - alla ricerca di indizi (meglio curiosità) su Fulci. Incontra così chi, Fulci, lo ha frequentato come padre (Camilla e Antonella) mentre il (falso) documentario procede chiamandone in causa i collaboratori (il direttore della fotografia Sergio Salvati, il musicista Fabio Frizzi, l'attore Paolo Malco, il regista Michele Soavi e - bella sorpresa - "il biografo" Michele Romagnoli). Dal di fuori (o meglio dal passato) una commovente e sincera testimonianza di Enrico Vanzina, figlio di Steno e quindi, nel periodo iniziale della carriera, frequentatore di Fulci. Non è un caso che la maggior parte di persone coinvolte siano quelle che hanno con lui lavorato nel periodo d'oro, che copre gli anni 1979-1982 (dunque le produzioni di Fabrizio De Angelis) e i film che lo hanno reso celebre: Zombi 2, L'Aldilà, Paura nella città dei morti viventi, Quella villa accanto al cimitero, Lo squartatore di New York. Perché qualunque cosa si dica, questi sono i veri gioielli che risplendono di luce propria nella filmografia del regista; il resto sono film - anche ben fatti - che non risaltano di certo per il celebre "Fulci's touch".

 

Lucio Fulci

Fulci for Fake (2019): Lucio Fulci

 

Compare anche l'esperto Davide Pulici (cofondatore di "Nocturno cinema" assieme a Manlio Gomarasca, insolitamente assente in questa circostanza), che però si esprime in maniera iconoclasta, smontando Non si sevizia un paperino e facendo tabula rasa del prima e del dopo per focalizzare l'attenzione su quel magico triennio "fulciano" (1979-1982). Alla fine, dunque, che cos'è questo Fulci for fake? Una menzogna, appunto. Che mescola la realtà (i documenti inediti di foto, filmati e backstage forniti dalla figlia Camilla) alle chiacchere. E' anche, e sostanzialmente, la celebrazione di un amico sfortunato in vita, che non c'è purtroppo più. Solo Paolo Malco e Michele Soavi, in maniera politicamente scorretta, azzardano a rivelare anche l'aspetto burbero e poco simpatico del Fulci uomo, prima che regista. Il lavoro di Scafidi è stato un buon successo al Festival di Venezia e - per forza di cose - attesissimo in tutto il mondo, visto il sempre più ampio numero di estimatori di Lucio Fulci. Alcuni forse saranno anche rimasti delusi dal risultato, da quella menzogna principale che è annunciata sin dal titolo.

La tragedia del Fulci uomo sembra non avere fine e come una maledizione si abbatte anche sulla figlia Camilla, che muore nel marzo del 2019 senza poter assistere al prodotto finito. Una menzogna? Magari lo fosse. Questa è invece la triste verità. Ingannevole, come e forse più della vita stessa.

Domanda: perché non sono stati invitati Antonio Tentori e Dardano Sacchetti, due preziosi e importanti collaboratori che Fulci lo conoscevano molto meglio di tanti presenti? Avrebbero forse anche contribuito a dare forma più organica alla sceneggiatura, orientando il tutto in direzione più cinematografica.

Beninteso che Fulci for fake resta un lavoro interessante, senza dubbio, da considerare come riservato solo ed esclusivamente ai pur tanti estimatori di Lucio Fulci e tenuto conto delle sue fondamentali "estensioni". Perché non ha senso vederlo senza poi completare l'excursus assistendo anche ai notevoli documenti di backstage (anch'essi tra realtà e finzione) che sono mirabilmente stati inseriti nella splendida confezione bluray della "Midnight factory" (attorno alle 3 ore di contenuti speciali).

 

Martina Troni

Fulci for Fake (2019): Martina Troni

 

"La bugia e l’inganno hanno una data di scadenza e tutto alla fine si scopre. Nel frattempo, la fiducia muore, per sempre." (Anonimo)

 

Trailer 

 

F.P. 08/04/2021 - Versione visionata in lingua italiana (durata: 91'28")

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