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Jackie Brown

Regia di Quentin Tarantino vedi scheda film

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GARIBALDI1975

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La recensione su Jackie Brown

di GARIBALDI1975
8 stelle

E' inevitabile tornare su Quentin Tarantino ... non posso farne a meno ... Perché ... Chiedete? Perché è sbagliato esaminare il cinema degli anni '90 senza analizzare il suo circo e le sue giostre. Lui è un affabulatore.  Quello che ho da dire su vizi e virtù del regista l'ho già scritto nella mia recezione di Pulp Fiction, alla quale mi riporto:
//www.filmtv.it/film/12849/pulp-fiction/opinioni/690392/.
 
Ma che dire di Jackie Brown?
 
Jackie Brown è il quarto film di Quentin Tarantino e qui l'intelligente regista strizza l'occhio e richiama i film americani degli anni '70. Ho letto che per tanto tempo Tarantino ho riferito che Jackie Brown era il suo film preferito.  Colpo di scena!! Che non sia l'opera che meglio lo descrive, anche se non è quella per la quale sarà ricordato?
 
Qui troviamo un Quentin Tarantino (d)epurato, evirato, ... oserei dire castrato, perchè ha scelto di diminuire in modo significativo le scene di sangue, il linguaggio trash e l'azione, rispetto a Pulp Fiction, a vantaggio dei dialoghi e dell'analisi psicologica dei personaggi. Il risultato è un ritmo più lento ma più convincente; dopo le Iene, è il miglior film di Tarantino. Un buon film per i motivi indicati di seguito.
 
Jackie Brown (Pam Grier) è un'hostess sulla mezza età, una bella "fruscola", una tosta. Importa illegalmente denaro e un paio di grammi di cocaina conto terzi, la polizia la scopre e viene arrestata. Di fronte a sé ha un bivio:  il carcere o una pallottola alla testa da parte del suo committente Ordell Robbie (Samuel L. Jackson). Che fare? Jackie Brown tenta di giocare la carta del doppiogioco, mettere una parte contro l'altra e, nel frattempo, organizzare il furto di 500.000 dollari ai danni del suo amico-cliente e farla in 'barba' alla polizia.
 
Jackie Brown non è 'pulp', ma è funk, anzi 'SOUL FICTION' -conierei-. Il film inizia con le riprese di Jackie Brown sulla passerella di un aeroporto con la musica a go-go di Bobby Womack,  Across 110th, un capolavoro di musica soul.
 
Il film è sopra le righe (era prevedibile visto il regista). La storia principale riguarda il tentativo di Jackie di consegnare al suo committente, Ordell (Jackson), i 500.000 dollari  di quest'ultimo facendoli passare come hostess per il confine dal Messico a Los Angeles.
 
Jackie convince Ordell che può farlo sotto i nasi dei poliziotti. Lei sa bene che alla polizia interessa Ordell come venditore clandestino di armi e non come committente di importazione  illegale di  valuta . Tra i personaggi  principali ci sono Louis (Robert De Niro) recentemente uscito dal carcere, una bionda platinata, ragazza di Ordell (Bridget Fonda) e un imprenditore che fornisce cauzioni Max Cherry (Robert Forster).
 
 
Il cast è di prima qualità, tutto dovutamente tenuto a bada dal regista che fa spiccare tra tutti Samuel Jackson e Pam Grier. Robert De Niro fa una dignitosa interpretazione di un carcerato con la mente e la faccia da ebete, ... ma De Niro sa stare al gioco. Pam Grier è superba nonostante nel film avesse 48 anni o giù di lì, davvero interpreta un personaggio bollente, fa aumentare la temperatura solo a guardarla. Lei è riuscita nel dare l'immagine di una donna latino-americana semplice, magistralmente calma e intelligente, ma capace d'ingannare tutti coloro che la circondano, conquistandone la fiducia. Lei rimane incredibilmente seducente un pò per tutte le figure maschili del film. Dal film emerge anche un certo gusto del regista per il feticismo, fa un primo piano sui piedi di Bridget Fonda, imbarazzante, tanto ravvicinato da rappresentare esattamente verruche ed imperfezioni, quegli stessi piedi toccheranno il bicchiere con il quale De Niro dovrà bere ... e dopodiché andranno a strofinarsi anche sull'avambraccio del malcapitato De Niro che, costretto nella parte di un ebete intorpidito dal fumo d'erba, non potrà tirargli un pugno in faccia ... violenza che, in questo caso, avrei trovato anche giustificata, semmai. 
 
Per me si tratta di una bella storia, ben realizzata e che cavalca lo stile anni '70, una colonna sonora perfetta, musica al punto giusto e un buon cast di interpreti. Il sapore del film può sintetizzarsi in questo fraseggio:« Non hai ancora risposto alla mia domanda, Max. ... A quale? ... Se oggi come oggi, senza un'occupazione, avessi la possibilità di scappare con mezzo milione di dollari, l'afferreresti? » (così Jackie  Brown a Max Cherry).
Incredibile ... Tarantino!

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