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Jackie Brown

Regia di Quentin Tarantino vedi scheda film

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La recensione su Jackie Brown

di cheftony
9 stelle

Jackie Brown (Pam Grier) è una hostess di colore 44enne di una piccola compagnia di volo, mestiere che sfrutta per contrabbandare denaro e cocaina al soldo di uno squinternato trafficante d'armi, Ordell Robbie (Samuel L. Jackson), ottenendone sempre una piccola percentuale per tirare avanti una vita già macchiata da qualche inconveniente. Un giorno viene beccata dagli agenti dell'FBI Dargus (Michael Bowen) e Ray Nicolette (Michael Keaton) e per lei si profila il carcere, a meno che non decida di collaborare e sputare il nome di Ordell; intanto quest'ultimo si reca per l'ennesima volta dal garante di cauzioni Max Cherry (Robert Forster) per far uscire Jackie su cauzione ed evitare guai, ma Jackie decide di sistemarsi una volta per tutte facendo il doppio gioco e rovinando i piani di Ordell, del ladruncolo Louis (un Robert De Niro, che ci crediate o meno, poco in evidenza, forse complice una parte, l'unica del film, mal tratteggiata) e della biondona Melanie (Bridget Fonda).
Inoltre Ordell si dimostra, oltre che tamarro e megalomane, sempre più spietato e Max, dopo anni di onestissimo lavoro e mediocrità, prende a cuore la vita e i piani dell'ammaliante Jackie Brown...

Jackie Brown è probabilmente il film meno tarantiniano, meno pulp di Quentin Tarantino; tratto da un romanzo di Elmore Leonard, Tarantino non si fossilizza dopo i suoi primi due capolavori e sterza con decisione, dando vita ad un noir di tutto rispetto, con dialoghi infiniti, tempi dilatati, tecnica registica impeccabile; i folli scoppi di violenza che caratterizzavano Le iene e Pulp Fiction sono limitati ad un paio di rilevanti episodi e il film procede seguendo un'evoluzione psicologica che emerge dai dialoghi e quindi con un ritmo che può apparire davvero lento, ma Jackie Brown intrattiene più che bene grazie ad una storia solida e a personaggi ed interpreti davvero brillanti, su cui spiccano il solito Samuel L. Jackson e i sorprendenti Forster e Pam Grier, rispettivamente attore maturo senza ruoli importantissimi nel carniere e bella "reginetta" dei film blaxploitation anni '70, che si dimostra attrice davvero valida, in grado di reggere benissimo la scena e condividerla con mostri sacri come Jackson o De Niro o ottimi caratteristi come Keaton.
Questo è tutt'altro che un film minore di Quentin Tarantino, ma è solo il film più distante dai suoi canoni, nonostante certi marchi di fabbrica si possano individuare anche qui (feticismo, violenza alla luce del giorno, situazioni nonsense, flashback, l'impensabile recupero di certi attori). Sembrerà anche un buffoncello, ma questo sarà senza dubbio un nome da ricordare per la cinematografia mondiale e non solo per il pulp. Ci sa veramente fare. Punto. **** e 1/2

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