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La vita invisibile di Euridice Gusmão

Regia di Karim Ainouz vedi scheda film

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La recensione su La vita invisibile di Euridice Gusmão

di alan smithee
8 stelle

FESTIVAL DI CANNES 2019 - UN CERTAIN REGARD - PREMIO MIGLIOR FILM

"La famiglia non è sangue. E' amore!"

La vita quasi simbiotica di due sorelle quasi coetanee, Guida e d Euridice, e molto legate una all'altra, figlie di una famiglia di piccoli borghesi bottegai che mirano ad assicurare loro istruzione ed una buona posizione futura da donne sposate, è destinata a separarle in un bivio senza soluzione, quando la più anziana di esse prende una sbandata per un marinaio greco di stanza in quei posti.

Fuggita assieme al marinaio con l'intenzione di sposarlo ad Atene, in realtà la ragazza viene abbandonata, e si ritrova costretta a far ritorno, dopo qualche mese di vagabondaggio, nella casa natia.

Ad accoglierla due genitori pietrificati, che la umiliano cacciandola di casa, ma soprattutto inventandosi la storia che la amata sorella minore Euridice, in realtà in viaggio di nozze, si trova in Austria per il corso da pianista a cui la giovane da tempo ambiva.

Ecco che inizia il doloroso calvario, lungo oltre un cinquantennio, di due sorelle attaccatissime tra di loro, costrette, a loro insaputa, a vivere nella stessa metropoli, senza mai potersi incontrare per rivivere la spensieratezza dei bei momenti di complicità un tempo dati per scontati e sottovalutati, e solo ora percepiti come la più piacevole e sana sensazione al mondo.

La vita della famiglia dei sentimenti che Guida riuscirà a ricostruirsi e reinventarsi, si rivelerà ben più appagante e pertinente delal famiglia "ufficiale" a cui dovrà a malincuore piegarsi Euridice, sacrificando in tal modo la sua irrefrenabile passione ed il suo spiccato talento per la musica, entrambi frustrati dagli impellenti ed istituzionali doveri familiari.

E' un piacere ritrovare in regia l'ottimo Karim Ainouz, regista brasiliano conosciuto qualche anno orsono con il suo splendido Praia do Futuro (2014), ove già sentimenti come nostalgia e difficoltà a sviscerare un sentimento di amore risaltavano per la delicatezza del racconto, e la corretta impostazione melodrammatica dell'urgenza che il film riusciva ad evocare.

La vicenda drammatica di questo inganno lungo oltre un cinquantennio, si dipana attraverso spazi temporali inizialmente scanditi a distanza di pochi anni uno dall'altro, per poi effettuare un salto acrobatico fino ai nostri giorni, utile a celebrare un epilogo amaro, ma non privo di un tocco di speranza per le risposte che la tardiva soluzione riesce a dare, almeno in capo ad una anziana, ormai disillusa Euridice.

Il film può contare in una costruzione narrativa tradizionale, ma davvero coinvolgente, che si completa visivamente, in modo forte e dirompente, grazie a riprese con vedute d'insieme dalla potenza coreografica degna di tele suggestive dal grande effetto scenico, rese magiche da una fotografia particolarmente sgranata, dai coinvolgenti colori acquarello che esaltano la carnalità dei sentimenti impellenti che animano le due sorelle.

Alla riuscita dell'opera, contribuiscono, non poco, le due efficaci, bravissime protagoniste femminili: le giovani e quasi esordienti Carol Duarte e Julia Stokler: i loro volti freschi, l'espressività scomposta, ma naturale con la quale entrambe le attrici sembrano vivere sulla loro pelle le emozioni delle due protagoniste a cui danno volto e corpo con perfetta pertinenza, sono davvero uno dei segreti della riuscita del film, applaudito e premiato all'ultimo Festival di Cannes nella sezione ufficiale de Un Certain Regard.

Nel ruolo di Euridice novantenne, troviamo, verso l'epilogo risolutivo, la indimenticata Fernanda Montenegro, grande attrice brasiliana divenuta celebre per la sua splendida performance in Central do Brasil, di Walter Salles nel 1997.  

Per la delicatezza con cui affronta le tematiche della sua storia, e per la capacità di conauistarsi un posto significativo nel cuore dei suoi spettatori, pronostico al film un concreto riscontro internazionale anche grazie all'Academy, presso la quale il film ha ottime chance non solo di rientrare tra le opere selezionate per il riconoscimento dell'Oscar al miglior film straniero, ma anche tra quelle destinate ad essere premiate. Vedremo se sarà così. 

 

 

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