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Corpus Christi

Regia di Jan Komasa vedi scheda film

Commenti brevi
  • Veramente notevole. Film trasudante di fede, metafora di un Dio che si fa uomo tra i più umili, tra i peccatori, tra gli ultimi. Interpretazione magnifica di Bielenia.

    commento di darkglobe
  • Diverso dai classici girati occidentali. Tempi dilatati, struttura del racconto poco lineare, finale secco ma non per questo meno interessante, anzi. Il film funziona ed il soggetto non è poi così particolare visto che viviamo in una società estremamente ipocrita e fasulla a cominciare da chi la dirige.

    commento di bombo1
  • …Mi han detto Che questa mia generazione ormai non crede In ciò che spesso han mascherato con la fede Nei miti eterni della patria o dell'eroe Perchè è venuto ormai il momento di negare Tutto ciò che è falsità, le fedi fatte di abitudine e paura… (Francesco Guccini)

    leggi la recensione completa di Kurtisonic
  • Dalla Polonia, il terzo lungometraggio del regista Jan Komasa che insieme allo sceneggiatore Mateus Pacewicz ha raccontato l’ambigua e affascinamte storia di un giovane delinquente, tra peccato e redenzione.

    leggi la recensione completa di laulilla
  • non poteva che essere un film polacco.

    commento di kubritch
  • Duplice e contraddittorio è il ruolo di questo novello (povero) cristo peccatore alla ricerca di una stabilità sociale che sfrutta con disinvoltura la credulità popolare ma che ha il coraggio di accentrare su di sé le pericolose responsabilità di chi fa dell'espiazione e della riconciliazione la sua consapevole missione evangelica.

    leggi la recensione completa di maurizio73
  • Il corpo di Cristo si è posato in Daniel, ed è attraverso lui che la fede prende strade incidentate. Questo sembra volerci dire Jan Komasa con questo film. Il suo "prete" oscilla tra il ragazzo di strada che cerca un riparo dalle cattive tentazioni e il devoto sincero che aspetta la definitiva illuminazione. Un buon film, ma senza squilli.

    commento di Peppe Comune
  • è nato un nuovo Rutger Hauer. la maschera di Bartosz Bielenia buca lo schermo ogni volta che entra in scena. i numerosi cosiddetti "ppp" del suo viso operati da Komasa sono pienamente giustificati. finale niente affatto consolatorio che dona molta dignità a questa interessante opera che probabilmente sarebbe piaciuta allo Scorsese di Mean Streets.

    commento di giovenosta