Espandi menu
cerca
1917

Regia di Sam Mendes vedi scheda film

Recensioni

L'autore

GoonieAle

GoonieAle

Iscritto dal 21 giugno 2009 Vai al suo profilo
  • Seguaci 5
  • Post -
  • Recensioni 837
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su 1917

di GoonieAle
7 stelle

Mi è tornato in mente il film di Michael Mann,  Miami Vice, quando uscì, accompagnato dall’entusiasmo della maggior parte della critica che sottolineava, ed è questa cosa che mi colpì, che il film era già cominciato: non c’era un inizio o una fine. Tutto già si sapeva. Io storsi il naso: non mi aveva convinto per nulla e alla grande tecnica, al grande cast, alla grande musica, vidi il nulla. C’era un’azione, unica, lunga, stirata e portata al massimo. Non credo che Mann fosse il primo ad elaborare questo concetto ma di certo non avrei mai immaginato che in futuro molti registi girassero film quasi senza trama e solo con una lunga “azione”, come se fosse parte di qualcosa,  che in fondo non esiste. Nei tempi di oggi, poi, dove i videogiochi ultrarealistici ti danno sensazioni “cinematografiche”, il cinema cerca di creare sensazioni da videogioco. E’ proprio vero, la globalizzazione ha frullato tutto.

 

Magari Sam Mendes (uno bravo) neanche pensa a queste cose e la vede come una idea personale, un racconto di suo nonno, una sfida, un azione appunto. E allora prende quella telecamera e l’attacca alle spalle di due protagonisti, seguendoli lungo il cammino per arrivare a consegnare un “comando” tra le linee nemiche (si, sono sempre loro, i tedeschi!). Il piano sequenza è lungo spezzato in due, forse tre parti, truccato, finto, efficace, con la telecamera che segue il duo, gli gira intorno a 360 gradi (i giapponesi lo facevano in animazione 50 anni fa, poi studiata e messa in pratica anche nel mondo dei videogiochi con la rivoluzione degli anni 90 delle prime console a 32 bit: Saturn e Playstation) superando ostacoli, livelli, ambientazioni. La sfida tecnica è tosta, e riuscita: prodigioso visivamente, impressionante in alcune sequenze con una fotografia da togliere il fiato. Si ma, il film dov’è?

 

Ecco dunque l’azione, unica, lunga, stirata al massimo. Cuaròn con Gravity (che ho apprezzato moltissimo) ha fatto lo stesso e qualcuno potrebbe alzare la mano! Lì, però, ho visto anche oltre la tecnica: c’è un parto, quello del cosmo, il suo seme (donna) lanciato in acqua per poi nascere e mettersi in piedi sulla (nostra) terra ferma. Qui, la base, l’azione, è spinta sempre dal solito, stancante, eroismo americano/inglese!

 

1917 è un lunghissima sequenza di qualcosa che non è stato fatto (o è già stato), da inserire in un contesto che non esiste (o è esistito). Di azione che soffre l’azione, perché il coinvolgimento emotivo è freddissimo: piazzando due protagonisti davanti l’obbiettivo, una volta realizzato la struttura del film, già si può immaginare che almeno uno dei due arriverà all’”obbiettivo”. Che non può morire perché, semplicemente/banalmente (?), necessario. Lo sguardo (la telecamera) non potrà rimanere cieco perché Mendes non è un Carpenter.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati