Regia di Sam Mendes vedi scheda film
Forte di una fotografia straordinaria, firmata Roger Deakins, 1917 si è presentato con l'ambizione di rappresentare la prima guerra mondiale attraverso un lungo falso pianosequenza che ne rispettasse la crudezza, instaurando al contempo un senso di claustrofobia e crescente ansia nello spettatore. L'opera di Sam Mendes non sempre ci riesce: la tensione boccheggia per tutta la prima parte di film, mentre il pathos viene raggiunto solo in un'eccezionale scena sul finale (comunque anticipata dai trailer promozionali).
D'altro canto, l'intero reparto tecnico è superbo e la colonna sonora di Thomas Newman memorabile. A conti fatti però, tolte quelle due scene che ripagano l'intero prezzo del biglietto, 1917 rimane grande estetica fine a sé stessa.
Per concludere, fanno storcere il naso alcune scelte narrative atte a dividere nettamente i soldati delle due alleanze in buoni e cattivi: si tratta di una stereotipizzazione semplicistica con l'obiettivo di entrare nelle grazie del pubblico e, soprattutto, della critica USA in ottica stagione dei premi. Sul più bello, sappiamo tutti com'è andata a finire.
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