Espandi menu
cerca
Come le foglie al vento

Regia di Douglas Sirk vedi scheda film

Recensioni

L'autore

diego

diego

Iscritto dal 1 ottobre 2003 Vai al suo profilo
  • Seguaci 2
  • Post -
  • Recensioni 156
  • Playlist 24
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Come le foglie al vento

di diego
stelle

Questo è stato il primo film di Sirk che ho visto. Allora ne aprezzai moltissimo la forza visiva e l'esplosione emotiva capace di trascinarti, dall'inizio alla fine, in un eccesso di emozioni. Ora che l'ho rivisto dopo altre pellicole del regista sono sono riuscito ad apprezzarlo il doppio, se non il triplo, il quadruplo di quello che già l'avevo apprezzato. Questo film E' Il Melò. Dramma epico, messa in scena (spietata) della decadenza di una classe borghese oramai malata e priva di buonsenso (la casa dei petrolieri pare una reggia, tanto kitch e glamour quanto fatiscente) il cui malessere è un qualcosa di inguaribile e che non ha possibilità di riscatto (la sorella di kyle, oramai la sola della famiglia a cui spetta il futuro "dell'azienda" pare essersi redetta, ma lo spettatore non nutre nè fiducia nè speranza in lei che tristemente stringe una torre petrolifera, come il padre, con tutt'altra espressione, fa nel quadro alla sue spalle), kyle stesso è rimasto un bambino, incapace di far fronte ai problemi (che nascono solo ed esclusivamente dal suo malessere, non sono dati da altri) e che si rifugia nell'alcol. Uniche due figure positive, Hudson e la Bacall, entrambi di origine povera ed entrambi "estremamente" bouni. Un film sul voler ritornare alle radici, un film "disilluso sull'illusione" di poter tornare indietro nel tempo, al fiume, aspettativa ancora cinicamente (realisticamente?) distrutta tanto che l'unico che al fiume torna, e kyle, che ce lo confessa mentre muore. Un film sull'amicizia (stupefacente l'affronto di quella tra uomo e uomo, che diviene invidia, sfida -sicuramente questo, più di altro, piacque a Fassbinder), sulla fraternanza (e non solo in senso stretto, sulla paternità. Un film estremamente complesso in cui l'uso del colore viene (nuovamente) usato da Sirk in maniera geniale e funzionale al racconto: la sorella sbandata è sempre vestita di rosa (frivolezza) o rosso -la macchina (passione, sessualità), tranne alla fine, al posto di suo padre in cui veste un luttuoso taieur (simile a quello della Bacall segretaria...), le luci e le ombre tagliano, coprono o mostrano i volti, le figure dei personaggi caricandoli d'espressività, di negatività o positività. La scena in cui il ricco petroliere muore mentre sua figlia balla un ballo che pare essere un rito di erotismo e morte è eccezionale: la musica aumenta, la Malone si scatena, il padre cade a terra, velocemente Hudson, la Bacall e la servitù corrono verso di lui: un montaggio perfetto e una regia strepitosa.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati