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Santa Maud

Regia di Rose Glass vedi scheda film

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La recensione su Santa Maud

di undying
8 stelle

Straziante e impressionante viaggio (al femminile) nella mente di una ragazza in bilico tra santità e follia. Esordio dietro la macchina da presa per la promettente Rose Glass, autrice di talento in grado di esprimere al meglio (anche visivamente) eterni temi esistenziali.

 

locandina

Saint Maud (2019): locandina

 

Maud (Morfydd Clark), giovane infermiera con un passato turbolento, si trova ad assistere Amanda (Jennifer Ehle), una celebre artista afflitta da un male incurabile. Fervente e convinta credente, Maud non apprezza il comportamento disinibito di Amanda che, pur se in condizioni di invalidità sempre più in peggior progresso, non rinuncia a rapporti di sesso occasionali con uomini e donne. Durante la festa di compleanno di Amanda, Maud manifesta una reazione eccessiva arrivando a schiaffeggiare l'ammalata. Azione che le costa il lavoro, venendo immediatamente licenziata. Sola, senza occupazione e avvilita per non essere riuscita a convertire alla fede Amanda, Maud sprofonda in una crisi religiosa che la porta a comportarsi in maniera immorale e blasfema.

 

"Sei la ragazza più sola che abbia mai visto."(Amanda, rivolta a Maud)

 

Morfydd Clark

Saint Maud (2019): Morfydd Clark

 

"Sola, abbandonata, senza occupazione: se questo è il trattamento che riservi a chi ti è fedele, non oso pensare quello che spetta ai tuoi nemici": parole di Maud rivolte a un Dio che solo lei sembra percepire acusticamente e visivamente. Parole pronunciate in un momento di svolta, di allontanamento e di ribellione verso la Fede.

Dopo aver curato una serie di cortometraggi, l'inglese Rose Glass scrive una notevole sceneggiatura che decide di convertire nello splendido Saint Maud, film d'esordio che riesce nella difficile impresa di coinvolgere dal primo sino all'ultimo minuto. Inizia come un dramma che costringe lo spettatore a riflettere e socializzare con la presenza inevitabile della morte, celata dietro le sembianze di un linfoma del midollo. Agghiacciante nel suo realismo di messa in scena e terrificante in quanto tragico destino che può toccare a qualunque essere umano. Il delicato tema viene trattato con garbo e con rispetto, addirittura con velato ottimismo evocato dalla Fede e dalla certezza - nell'ottica della protagonista - di un Aldilà nel quale un Dio pietoso e benevolo attende calorosamente chi è pronto a convertirsi anche solo in punto di morte. Poi qualcosa muta e l'orrore reale cede spazio a quello fantastico: deformazioni del viso, nuvole in cielo che sembrano aprirsi per far passare una luce divina, espressioni estatiche della convinta (e forse malata non meno della sua assistita) Maud.

 

Jennifer Ehle, Morfydd Clark

Saint Maud (2019): Jennifer Ehle, Morfydd Clark

 

Sul filo del plausibile e della follia, Rose Glass procede in questo viaggio angosciante destinato a concludersi in tragedia. E con tocco assolutamente nobile realizza un horror d'effetto che riesce a spaventare per l'ambigua scelta di non prendere mai posizione. Maud è forse una santa? O più semplicemente un'ossessa? Sono vere le voci dal nulla che avverte con chiarezza, le visioni cui assiste e che le impongono posture da estasi, la possessione di cui è testimone che la mette dunque in contrasto con il maligno? La risposta sta da entrambe le parti. È cioè un sì e un no. Tutto e il contrario di tutto, come conferma un finale che forse è solo nella testa della ragazza più sola che abbia mai calcato il suolo in questa valle di lacrime.

Saint Maud nobilita il genere horror, lo rende importante e in maniera intelligente lo riabilita prendendo le distanze dalle centinaia di mediocri pellicole degli ultimi anni. Perché Rose, oltre a curare i bei dialoghi, realizza una storia originale circondandosi di talenti: a cominciare dalle due bravissime interpreti (Morfydd Clark e Jennifer Ehle) per proseguire con artigiani eccellenti. Colonna sonora, fotografia e scenografie di qualità - al pari del testo - valorizzate da una cinematografia di grande effetto. Saint Maud è uno dei migliori horror degli ultimi anni e fa piacere che sia tutto al femminile. Un punto di vista del sesso debole che è fuori (regia) e dentro (attrici) al mondo fantastico del cinema. Quello migliore in cui possa capitare di imbattersi.

 

scena

Saint Maud (2019): scena

 

"Per essere santi, bisogna essere pazzi, aver perso la testa." (San JeanBaptiste Vianney)

 

Trailer

 

F.P. 18/02/2021 - Versione visionata in lingua inglese 

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