Regia di Matteo Garrone vedi scheda film
Molte aspettative animavano questo film , molte insidie nascondeva il testo di una favola moraleggiante, ricca di sottintesi e chiavi di lettura . La prima parte offre Benigni che diventa padre , e che fa il suo show con maestria.
Ma il burattino non è un bambino , ma una creatura truccata che non ha espressione ( glaciale ) .Si va avanti nella noia, finché non compaiono il gatto e la volpe, cialtroni e imbroglioni e che danno un frisson al tutto . Bravo Ceccherini. E poi di nuovo in episodi che sembrano mischiati tra loro , con
l apparizione della fatina bambina, della lumaca e la sua bava ( nella quale scivolano tutti ) , e poi con raccapriccio si assiste alla impiccagione del burattino . Solo quando questi diventa asino con Lucignolo si coglie un po' di sentimento , e il ciuco che affoga fa commuovere.
Si giunge poi con fatica alla dtoria della balena in cui si ritrovano padre e figlio ,
e l' addio al tonno è emozionante. Ma qui il film finisce e ti fa rimanere perplesso.
È privo di anima, di cuore, di ironia , di slancio. Bella la fotografia e le scene sono ben confezionate, ma non basta per sbloccarlo dal suo congelamento.
Peccato per Garrone gran regista e esteta puro , da lui si pretende di più.
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