Regia di Robert Eggers vedi scheda film
Sul finire dell'Ottocento, su una remota isola al largo della costa del New England, due guardiani del faro rimangono intrappolati e isolati a causa di una tempesta apparentemente senza fine. Finiscono così con l'ingaggiare una battaglia contro la propria volontà mentre aumentano le tensioni a causa delle forze eccessive e misteriose (reali o meno) che li circondano.
Secondo lungometraggio per Robert Eggers dopo l’esordio nel 2015 con The Witch, film che soggettivamente rientra nel genere di horror che prediligo, ovvero quelli che trasmettono inquietudine attraverso le immagini, cosa che a mio avviso non è esattamente facile da ottenere con efficacia.
Con the Lighthouse Eggers mantiene sempre questo impianto stilistico fondendolo però con il thriller psicologico ottenendo così un film ansiogeno ed inquietante.
La tensione è onnipresente ed è veicolata da una regia perfetta nei tempi.La MdP si muove benissimo negli spazi, spesso con uso di carrellate orizzontali o verticali focalizzate sugli attori oppure a scopo panoramico. Di nota anche il posizionamento della MdP in inquadrature incastonate in uno stretto rapporto d’aspetto di 1,19:1 che porta ad una peculiare costruzione dell’immagine che focalizza l’attenzione sul soggetto inquadrato.
Costruzione dell’immagine completata dalla ottima fotografia in bianco e nero di Jarin Blaschke.Bianco e nero particolarmente efficace nelle scene notturne dove Blaschke lavora con il dinamismo della luce proiettata da una singola fonte di luce, giocando quindi con chiaroscuri che catalizzando quel senso di inquietudine che la pellicola ricerca
A tal scopo Eggers inserisce scene “onniriche” molto “Lynchiane” che espletano il delirio di uno dei due protagonisti, dove gli elementi visti, la costruzione d’immagine e il montaggio di queste risultano assolutamente efficaci sia nella descrizione del delirio, sia allo scopo di disturbare emotivamente lo spettatore.
Robert Pattinson e Willem Dafoe sono completamente in parte nel interpretare i due guardiani del faro.
Dafoe magistrale nel dispotico e burbero capo guardiano e un ottimo Pattinson nel giovane e sottomesso aiutante. Sono due personaggi caratterizzati benissimo che seguono un evoluzione complessa all’interno della narrazione.
Un horror psicologico carico di tensione ed inquietudine, esemplare nella forma che descrive il delirio e l’ossessione.
Voto:9.5 (v.o.s)
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