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La settima vittima

Regia di Mark Robson vedi scheda film

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La recensione su La settima vittima

di Baliverna
8 stelle

E' un originale noir, con centro della trama la presenza di una setta satanica e le consuete pratiche di omicidi, esterni e interni al gruppo; su tutto un paio di storie d'amore trasversali e ingarbugliate. Il male che all'inizio del film è nascosto affiora a poco a poco, in modo non eclatante ma tuttavia inquietante, a mano a mano che la protagonista indaga sulla scomparsa della sorella. Quando infine appare la congrega satanica, si percepisce un senso di disagio e di minaccia, anche sa mancano quasi del tutto le scene forti. Non è escluso che Polanski abbia visto questo film prima di girare Rosemary's Baby, anche per certi particolari come la scena del fumo di sigaretta che sale da una poltrona vista da dietro: è una buona idea di regia, perché riesce ad inquietare e ad incutere paura.
Pare che purtroppo il film abbia subito tagli dalla censura, elemento che dev'essere responsabile di una trama che a volte ha degli snodi in cui bisogna dedurre un po' troppo. Il clima di minaccia e di mistero che il regista costruisce è comunque efficace, e la scena finale è un condensato di idee e di colpi di scena. Una nota di merito, poi, va anche al direttore della fotografia. Quasi tutto il film è ambientato di notte, e anche gli ambienti interni sono sempre poco illuminati. Molto efficaci, a questo proposto, sono le inquadrature del conciliabolo di satanisti, raccolti in una stanza piena di ombre e aventi un aspetto decisamente tenebroso.
Mark Robson era un regista promettente, che ci avrebbe regalato altri bei film come "Il colosso di argilla", bellissima pellicola sulla corruzione nel mondo del pugilato. 

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