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L'uomo del banco dei pegni

Regia di Sidney Lumet vedi scheda film

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La recensione su L'uomo del banco dei pegni

di Donapinto
9 stelle

Sol Nazerman e' un ebreo scampato ai campi di sterminio nazisti, dove ha visto morire tutta la sua famiglia. Ora vive a New York dove gestisce un banco dei pegni di proprieta' di un malavitoso di colore di Harlem. L'esperienza nei lager ne ha fatto un uomo cinico, insensibile e indifferente a qualsiasi cosa. Ma qualcosa cambiera' nella sua vita.                                                                                                                                                                                                Rod Steiger e' una delle ragioni di essere di questa pellicola diretta da un Sidney Lumet al suo meglio. Non si narra solo della tragedia di un uomo (e di un popolo), ma e' anche il ritratto di una citta' reso con uno stile documentaristico degno del TAXI DRIVER di Scorsese e fotografato con uno splendido e "sporco" bianco e nero, che descrive con grande intensita' lo squallore e il degrado della metropoli, accompagnato dalla colonna sonora jazz di Quincy Jones. Straordinario Steiger, che all'interno di questo lugubre e cupo locale, vede passare persone emarginate ed indigenti, che oltre a qualche dollaro cercano un po' di comprensione e qualche parola di incoraggiamento da una persona sistemata dietro a una grata, quasi a volersi difendere da un mondo ostile e al quale sembra non scorrere piu' neanche una goccia di sangue nelle vene. Da brividi la scena quando la giovane prostituta di colore gli si vuol concedere mostrandogli il seno nudo, nel montaggio vengono inserite le scene del lager dove sua moglie era costretta a prostituirsi alle SS. Da pelle d'oca. THE PAWNBROKER e' insieme a ONORA IL PADRE E LA MADRE il capolavoro di Lumet. Grandi polemiche all'epoca da parte delle comunita' ebraiche e afro-americane e per i nudi femminili.

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