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Un tram che si chiama desiderio

Regia di Elia Kazan vedi scheda film

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claudio1959

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Un tram che si chiama desiderio

di claudio1959
8 stelle

Vivien Leigh attrice immensa e donna sfortunata con questo film raggiunge l’apice di una carriera straordinaria.

Vivien Leigh, Marlon Brando

Un tram che si chiama desiderio (1951): Vivien Leigh, Marlon Brando

Marlon Brando, Karl Malden

Un tram che si chiama desiderio (1951): Marlon Brando, Karl Malden

Vivien Leigh, Marlon Brando

Un tram che si chiama desiderio (1951): Vivien Leigh, Marlon Brando

Kim Hunter, Marlon Brando

Un tram che si chiama desiderio (1951): Kim Hunter, Marlon Brando

Blanche DuBois(Vivien Leigh)e’un ex insegnante che abbandona la piccola città nel Mississippi dove abita per andare ad insediarsi a casa della sorella, Stella Kowalski(Kim Hunter). La casa di quest’ultima è a New Orleans, dove la ragazza convive con Stanley(Marlon Brando), però la presenza della ospite inizia a causare grossi problemi nella loro relazione di coppia. I temi trattati nel film sono sempre quelli: il sesso e la violenza domestica, creando un drammatico clima di tensione all’interno della casa. Domina la scena una immensa Vivien Leigh, nel ruolo della donna alcolizzata, debole mentalmente e portata alla ninfomania. Tratto da un opera teatrale di Williams, il film funziona alla grande, i personaggi sono immersi totalmente in un chiaro tessuto di circostanze, che porteranno all’esplosione dei rapporti tra i tre personaggi principali. Blanche è una donna perduta e fragile, che tenta di ritrovare se stessa, attraverso il ritrovamento dell’amata sorella, ambientato nella New Orleans degli anni 40. Blanche viene da un passato traumatico e sofferto fatto di scandali, però è anche una donna colta, intelligente e di classe, con i suoi modi raffinati, manipola a suo piacimento persone e situazioni. Il fulcro del film sarà la lotta con il compagno della sorella Stanley, un grande Marlon Brando uomo rozzo e violento, ma con principi tribali che la metteranno in contrasto con Blanche. Un film molto triste, di un realismo crudele, i personaggi sono tutti a loro modo imperfetti, quasi negativi, però sono vivi e carnalmente forti ed intensi. Il film affronta problematiche come la disabilità mentale, l’alcolismo ed una latente omosessualità. Vivien Leigh con questo film vinse un meritato secondo premio Oscar, attrice straordinaria e sfortunata giro’ l’ultimo film “La nave dei folli” nel 1966 diretto da Stanley Kramer, per morire poco dopo prematuramente. Molto brava anche Kim Hunter premio Oscar anche lei per questo film, nel ruolo della sorella Stella, ottima attrice, nella serie de “Il pianeta delle scimmie” e nel notevole e misconosciuto “La ragazza del riformatorio”del 1974 in coppia con Linda Blair, la ragazzina de “L’esorcista”, la mitica Regan. Film da recuperare e gustare Un tram che si chiama desiderio, adatto a chi ama i drammi teatrali al cinema, film di classe come non se ne vedono più al giorno d’oggi.

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