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Hail Satan?

Regia di Penny Lane vedi scheda film

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La recensione su Hail Satan?

di mm40
5 stelle

The Satanic Temple: chi e cosa si cela dietro a questa associazione americana? A dispetto del nome non si tratta di una religione organizzata, bensì di un gruppo di volontari dediti alla beneficenza nel nome del razionalismo e della goliardia.

Non sono anti-cristiani, così dichiarano nel corso di questo documentario, ma post-cristiani: i componenti del Satanic Temple si affidano completamente a sette regole che si basano sull’intelligenza, il rispetto reciproco e la solidarietà, rifiutandosi di prendere in considerazione qualsiasi concetto religioso e sostituendo questi ultimi con il ben più concreto razionalismo. Ma basterà la ragione a tenere insieme un gruppo di individui eterogeneo? In effetti qualche problemino è sorto anche all’interno del Satanic Temple, non foss’altro che per i facili malintesi che questo nome genera: ma non potrebbe esserci nulla di più lontano, spiegano gli intervistati alla regista Penny Lane, dalle sette sanguinarie che nei decenni passati organizzavano riti macabri e sacrifici umani a qualche divinità minore cacciata all’inferno dalla cristianità. Vincitore fra gli altri premi del Grand Jury Prize al festival di Sundance del 2019, Hail Satan? è una sorta di manifesto dell’associazione fondata quasi per scherzo da Lucien Greaves nel 2013 e rapidamente diffusasi in tuti gli Stati Uniti e, più recentemente, anche in Europa; bel lavoro, argomentato e con debiti siparietti tesi a sdrammatizzare i temi trattati, ma senz’altro anche un’opera direzionata in maniera fin troppo chiara e pertanto priva del necessario contraddittorio, e così pure di critiche generiche sul Temple. Tanto per cominciare dal film non si evince che il Satanic Temple è considerato una chiesa a tutti gli effetti e come tale non paga tasse; poi la figura di Jex Blackmore viene trattata marginalmente e solo verso la fine si accenna al suo allontanamento a causa di un discorso anti-Trump (in realtà una diretta e precisa minaccia di morte). Insomma: Penny Lane confeziona un bel documentario, ma un po’ disequilibrato, che però ha fra i suoi meriti anche quello di far guardare con più leggerezza al ‘satanismo’ in epoca moderna. 5,5/10.

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