Espandi menu
cerca
Stitches - Un legame privato

Regia di Miroslav Terzic vedi scheda film

Recensioni

L'autore

alan smithee

alan smithee

Iscritto dal 6 maggio 2011 Vai al suo profilo
  • Seguaci 313
  • Post 213
  • Recensioni 6348
  • Playlist 21
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Stitches - Un legame privato

di alan smithee
7 stelle

Savovi (2019)

ARTEKINO FESTIVAL 2019

Ana è una sarta cinquantenne di Belgrado che vive la sua modesta vita tra lavoro e le vicissitudini domestiche legate alla propria famiglia, composta da un marito guardiano notturno, ed una figlia ventenne dal carattere piuttosto indipendente.

La vita della donna è stata segnata dalla morte del figlio secondogenito, avvenuta all'atto della nascita: circostanza che non le ha permesso nemmeno di vederlo, e che le ha inculcato negli anni avvenire il sospetto tremendo che il bimbo in realtà le sia stato trafugato nell'ambito di una turpe azione di commercio di neonati, resa nota per vie sommarie anche dagli organi di stampa.

Il compimento del 18 anno di quel figlio mai conosciuto, innesta nuovamente un tormento interiore grazie al quale la donna ricomincia a vagare alla ricerca di una verità che pare venire a galla solo lentamente e per piccoli passi.

Venuta in contatto con una associazione impegnata a far luce su quel turpe commercio di anime, Ana, giudicata pazza dalla più parte di amici e conoscenti, persegue muta ma risoluta una sua ricerca che la mette su un tracciato che potrebbe rivelarsi vero.

Al suo secondo film, il regista serbo Miroslav Terzic firma una sorta di thriller psicologico pacato ma ugualmente lacerante, in cui il dolore di una scomparsa inaccettabile si impregna letteralmente nel volto atono ma non per questo meno espressivo della pietrificata protagonista, scelta con perfetta pertinenza caduta sull'attrice fantastica Snezana Bogdanovic, che riesce nella fissità insistente del suo sguardo indagatore, a rendere alla perfezione il dramma tutto interiore che solo in ruolo di madre può sintetizzarsi con tale mirabile intensità.

La regia elegante e forte di splendide inquadrature ove la figura della solitaria ma indefessa ricercatrice e genitrice si staglia tra le strutture urbane spesso fatiscenti o vittime dell'incuria del tempo che passa, aiuta a dare carattere ad una storia forte in cui la svolta thriller non diviene mai funzionale e ricattatoria per assicurare una facile presa emotiva, ma al contrario è gestita in modo perfetto, lucido, senza sbavature che rendano poco credibile la drammatica evoluzione della storia e dell'indagine di cui la tenace donna diviene promotrice, riuscendo ad avvicinarsi alle soglie della fosca verità, che rivela e conferma che i sospetti della donna ritenuta pazza dal dolore, non erano per nulla frutto di una deviata o fuorviata immaginazione.    

 

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati