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Boogie Nights. L'altra Hollywood

Regia di Paul Thomas Anderson vedi scheda film

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ArwenLynch74

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Boogie Nights. L'altra Hollywood

di ArwenLynch74
8 stelle

Anni settanta, un momento rivoluzionario per l'industria del cinema hard, narrato con profondo affetto da un regista che riesce ad affezionare il pubblico con il suo film.

Voglio molto bene a Boogie Nights, anche se considero Magnolia il film migliore di Paul Thomas Anderson.

Boogie Nights parla di un momento, in cui il cinema porno poteva benissimo essere considerato come un vero e proprio genere serio e artistico, in cui un regista idealista e ispirato, porta avanti una compagnia di attori che seguono il suo credo, ma il momento e la scintilla sono come un autentico colpo di fulmine dalla durata precaria, e i soldi e il successo per tutti termineranno, facendo si che Jack Horner, il regista idealista, si adegui ai cambiamenti che non approva...

Un film che ha le profonde ispirazioni dal cinema di Robert Altman, Jonathan Demme e Martin Scorsese, che sono i registi preferiti di Paul Thomas Anderson.

La storia di Jack Horner, che scoperto un timido lavapiatti lo trasforma in una star del sesso, Eddie Adams, facendogli capire che tra le gambe ha una miniera d'oro, gli anni settanta saranno prolifici per questa star e il suo regista, ma presto tutto terminerà con l'avvento di Regan, il tramonto della controcultura, e la fine della ribellione della rivoluzione sessuale.

Paul Thomas Anderson, riesce a fare della compagnia di Jack Horner un ritratto di famiglia sincero e affettuoso, che colpisce lo spettatore andando aldilà del tema pruriginoso del film.

La cosa che rende grande questo film, non si tratta certamente di capolavoro ma quasi, è la capacità di Anderson di entrare a fondo nei personaggi, scopriamo che Eddie non è apprezzato nella sua famiglia d'origine, Amber lotta per avere accanto suo figlio, Rollergirl vorrebbe diplomarsi, Reed, è abile come illusionista, Little Bill è un marito infelice cornificato dalla moglie, Jack vorrebbe sempre girare in pellicola.

I soldi, e il successo, dureranno solo il tempo della pellicola, all'arrivo delle videocassette, la qualità dei film diventa amatoriale, chiunque può girare porno, non c'è più il senso artistico di un film, e questo mette in crisi Jack, che si vede portar via la star che ha scoperto, ormai schiavo della droga Eddie, così come tutti gli attori della sua strampalata compagnia ribelle.

Un ritratto che fa della sincerità la sua arma vincente.

Eddie/Dirk Diggler, scappa di nuovo...ma l'unico dal quale ritornerà sarà proprio Jack, che è un vero e proprio patriarca per la compagnia, che alla fine si riunisce in un unico e affettuoso abbraccio.

Personalmente adoro questo film, è uno dei miei preferiti anche per via della assoluta sincerità della messa in scena, con un montaggio vorticoso, l'uso della steadycam che ricorda quella del cinema di Scorsese, la discesa agli inferi di Quei Bravi Ragazzi e tanto altro ancora, ne fanno un film mitico.

 

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