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L'età giovane

Regia di Jean-Pierre Dardenne, Luc Dardenne vedi scheda film

Commenti brevi
  • Non sara' il migliore dei Dardenne ma quello che trasmette nel contenuto lo rende imperdibile.

    commento di ezio
  • Qualunque sia il messaggio che si vuole trasmettere, per essere credibili bisogna avere il senso della misura. Cosa che in questo film manca assolutamente. Gli esseri umani non sono dei robot. E poco importa se la costanza con la quale la camera segue il suo protagonista ed indugia sui primi piani si sia meritata il premio per la regia.

    commento di bombo1
  • A questo giro i fratelli Dardenne non mi hanno convinto del tutto. Manca il solito rigore formale, il solito pedinamento essenziale. Rimaniamo sempre nell'ambito dell'acuta indagine etica e sociale, ma il giovane Ahmed manca delle gravità esistenziale di una Rosetta. Necessaria per svincolarsi del tutto dal potenziale ricatto delle immagini.

    commento di Peppe Comune
  • Un film reale e duro come la vita stessa. voto 7

    commento di interista75
  • quasi metà dei votanti del pubblico che danno tra 1/2 e 1 stella a questo film sembra quanto meno sospetto, quasi una hackerata...può non piacere, si può trovarlo forse troppo manicheo e/o semplicisitco, ma questo astio è abbastanza incomprensibile. come spesso succede con i Dardenne la messa in scena è al contempo essenziale e incisiva. avercene.

    commento di giovenosta
  • Film bello e coraggioso, frutto di una gestione sofferta, ma originata dal proposito immediato, dopo gli attentati a Bruxelles del 2016 da parte dei fratelli Dardenne, di rappresentare il dramma della radicalizzazione nel loro Paese.

    leggi la recensione completa di reginaldo
  • Meno di un'ora e mezza per raccontare la storia dolorosissima di un adolescente le cui difficoltà, abbastanza comuni a quell'età, vengono usate da un adulto irresponsabile per scopi terroristici.

    leggi la recensione completa di laulilla
  • I fratelli Dardenne decidono di seguire lo sprofondare di questo ragazzino nell'abisso del fondamentalismo religioso, e lo fanno secondo il loro consueto stile asciutto, con una camera a mano che lo marca stretto e senza nessun commento sonoro ad enfatizzare alcunché: basta la storia, d'altronde, a coinvolgere e stringere il cuore.

    leggi la recensione completa di pazuzu
  • I Dardenne, con uno stile asciutto e conciso, ma ficcante nel suo rigorismo, riescono a terrorizzarci mostrando l'angosciante inarrestabilità della discesa di un ragazzino nella radicalizzazione islamista. Afrontando un tema di devastante attualità senza alcun buonismo né manierismo, ed evitando pure il sociologismo spicciolo.

    leggi la recensione completa di port cros