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Trama

Thomas era appena un adolescente quando il padre Pierre si suicidò. A distanza di anni, gli eventi lo riportano brutalmente alla tragedia che ha segnato la sua giovinezza: per il figlio del contadino è arrivato il momento di affrontare il passato e confrontarsi con l'eredità di terra che ha sulle spalle.

Approfondimento

NEL NOME DELLA TERRA: IL DESTINO DI UN AGRICOLTORE

Diretto e sceneggiato da Edouard Bergeon, Nel nome della terra racconta la storia di Thomas, un uomo che rivive l'evento drammatico che ha sconvolto la sua esistenza: la morte del padre Pierre. Inevitabilmente, il presente mi mischia al passato e la storia di Pierre parte da quando, a 25 anni, torna dal Wyoming in Francia per ritrovare Claire, la sua fidanzata, e prendere le redini della fattoria di famiglia. Vent'anni dopo, la fattoria è cresciuta così come si è allargata la sua famiglia. Quelli che sembrano giorni felici pian piano si trasformano: i debiti si accumulano e il lavoro si ferma. Nonostante l'amore della moglie e dei figli, Pierre lentamente affonda in un baratro senza fine che lo condurrà verso una tragica decisione.

Con la direzione della fotografia di Eric Dumont, le scenografie di Pascal Le Guellec, i costumi di Ariane Daurat e le musiche di Thomas DappeloNel nome della terra è costruito come una saga di famiglia e, basandosi sulla storia dello stesso regista, offre una disanima attenta e umana all'evoluzione che ha interessato il mondo dell'agricoltura da metà Novecento in poi. A spiegare la genesi del progetto è lo stesso regista: "Nel nome della terra trae spunto dalla mia storia di famiglia. Pierre, il personaggio principale, è direttamente ispirato a mio padre e alla sua esperienza di agricoltore. Sono figlio di una lunga stirpe di contadini sia da parte di madre che di padre. Christian Bergeon, mio padre, ha cominciato a lavorare come contadino nel 1979 con desiderio e passione. Con l'aiuto di mia madre ha lavorato sodo. Io e mia sorella vivevamo felici nella nostra fattoria fino a quando tutto è cambiato perché cambiava inesorabilmente il mondo agricolo. L'idea di un lungometraggio di finzione a lui dedicato è venuta al produttore Christophe Rossignon, rimasto molto colpito dal documentario Les fils de la terre, in cui ho ripercorso le vicende di Sébastien, un contadino il cui percorso ricordava quello di mio padre. Anch'egli figlio e fratello di contadini, ha vissuto in qualche modo da vicino il ribaltamento della realtà agricola e ha manifestato l'interesse a far conoscere a tutti quel mondo sulla via dell'oblio".

"Nel nome della terra - ha aggiunto Bergeon - è anche un film sulla famiglia. Volevo mostrare quanto e quale amore leghi i componenti della famiglia di Pierre: al di là dell'appartenenza al contesto rurale, chiunque potrà riconoscersi nelle dinamiche tra i due genitori e i figli. La tenerezza dei primi anni fa dimenticare il peso del lavoro stesso in fattoria. Claire, la mamma, e Pierre, il padre, lavorano sempre ma Thomas, il figlio maschio, li aiuta come può. Emma, la figlia, è solo una bambina e si annoia a star seduta sul carro mentre gli altri si dedicano al raccolto del grano. Il tempo scorre tra doveri, visite agli amici di fattoria in fattoria, Tour de France e partite di calcio da guardare in tv, e altri piccoli piaceri che regalano spensieratezza dopo una dura giornata di fatica. Diciassette anni dopo, però, arriva la tempesta: la globalizzazione ha stravolto ogni cosa e Pierre, travolto dai debiti, tenterà un'ultima disperata carta chiedendo un prestito in banca. Non ha grandi pretese, vorrebbe diversificare la sua produzione e dare il via a un allevamento di polli ma rimane vittima della perversità di un sistema malato. La realtà di un contadino o di un allevatore è oggi una delle più dure. Le grosse aziende hanno preso il sopravvento sulle fattorie e il contadino, il produttore, non ha più libertà di scelta o di decisione sul prezzo di vendita. In più, non può contare sulla solidarietà degli altri contadini: la gelosia ha reso tutti nemici l'uno con l'altro e ha fatto sì che sopravviva solo chi ha la fattoria più moderna ed è in grado di annientare il suo vicino, anche con la diffusione di voci maligne e infondate".

Il cast

A dirigere Nel nome della terra è Edouard Bergeon, giornalista e regista francese. Nato nel 1982, Bergeon è cresciuto in una fattoria nei pressi di Poitiers. Aveva solo 16 anni quando si è ritrovato solo con la madre e la sorella a portare avanti la fattoria dopo il drammatico suicidio del padre. Terminati gli… Vedi tutto

Trailer

Commenti (2) vedi tutti

  • Un dramma familiare sul mondo contadino francese,non se ne vedono molte opere che trattano questo tema in modo cosi' semplice e preciso.Promosso e consigliato.

    leggi la recensione completa di ezio
  • Seconda incursione in sala: è evidente che non so resistere al fascino di un attore come Guillaume Canet, anche se, come in questo caso, finisco per pentirmene.

    leggi la recensione completa di laulilla
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Recensioni

La recensione più votata è positiva

ezio di ezio
8 stelle

Il venticinquenne Pierre ( Canet) torna in Francia dal Wyoming per riabbracciare la fidanzata Claire (Baetens) e gestire la fattoria di famiglia.Dopo vent'anni di duro lavoro ,la coppia trascorre con i figli giorni felici tra piccoli e semplici piaceri quotidiani,ma poi cominciano i problemi e i debiti iniziano ad accumularsi.In Francia il film ha avuto un grande successo perche' ha saputo… leggi tutto

2 recensioni positive

Recensioni

La recensione più votata delle sufficienti

laulilla di laulilla
6 stelle

   Da un regista-documentarista francese non molto conosciuto da noi, Edouard Bergeon, ci arriva una saga familiare: tre generazioni di allevatori e lavoratori della terra si misurano con i problemi del mondo che cambia, coinvolgendo il vecchio Jacques Jarjeau (Rufus), coltivatore e allevatore di ovini; suo figlio Pierre (Guillaume Canet) e il… leggi tutto

1 recensioni sufficienti

2021
2021

Recensione

ezio di ezio
8 stelle

Il venticinquenne Pierre ( Canet) torna in Francia dal Wyoming per riabbracciare la fidanzata Claire (Baetens) e gestire la fattoria di famiglia.Dopo vent'anni di duro lavoro ,la coppia trascorre con i figli giorni felici tra piccoli e semplici piaceri quotidiani,ma poi cominciano i problemi e i debiti iniziano ad accumularsi.In Francia il film ha avuto un grande successo perche' ha saputo…

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2020
2020

Recensione

laulilla di laulilla
6 stelle

   Da un regista-documentarista francese non molto conosciuto da noi, Edouard Bergeon, ci arriva una saga familiare: tre generazioni di allevatori e lavoratori della terra si misurano con i problemi del mondo che cambia, coinvolgendo il vecchio Jacques Jarjeau (Rufus), coltivatore e allevatore di ovini; suo figlio Pierre (Guillaume Canet) e il…

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Recensione

sorry di sorry
10 stelle

A parte la storia resa magistralmente dal regista Edouard Bergeon che dirige  un insieme d'attori ai quali non saprei dare un punteggio su chi sia il migliore ( forse il protagonista ) , il film si rivela altamente drammatico ed attuale. Uno sfruttamento della terra così invasivo e micidiale, un tipo di allevamento animale così intensivo e crudele spiega molte delle ragioni…

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Uscito nelle sale italiane il 6 luglio 2020
locandina
Foto
2019
2019
Guillaume Canet, Veerle Baetens
Foto
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