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Will Hunting. Genio ribelle

Regia di Gus Van Sant vedi scheda film

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La recensione su Will Hunting. Genio ribelle

di LAMPUR
8 stelle

Nella storia di quello che spesso viene definito in termini spregiativi classico cinema hollywoodiano, - ed in particolar modo quel cinema che tende a commuovere smuovendo  grossi, esemplari temi del genere: l'abbandono, il disadattamento, l'amore negato, le gelosie, i rapporti interpersonali -,  Will Hunting si cuce un bel ritratto a parte, fornendo tutti gli stereotipi del caso ma tutti  sapientemente dosati  dalla coppia esordiente (almeno come sceneggiatori) Damon/Affleck, dove il secondo si riserverà pure una parte marginale ma ritagliandosi la migliore battuta (quella sui dieci secondi che lo separano dall'angolo alla casa di Damon).

Van Sant, fortemente voluto da un ispiratissimo Williams, permea di fervida periferia bostoniana l'intera pellicola disegnando un clima di rassicurante familiarità, e i dialoghi, mai banali, assieme a reiterati duelli verbali, assicurano coinvolgimento e passione nello spettatore

 

“A questo punto la vera domanda è: "Perché non dovresti lavorare per noi?". Perché non dovrei lavorare per la National Security Agency? Provo a buttarmi; diciamo che mettono sulla mia scrivania un codice che non riescono a decifrare, forse ci provo e magari ci riesco e sono fiero di me perché ho fatto bene il mio lavoro, ma forse indica la località di un esercito ribelle in Africa o in Medio Oriente, ottenuta la località bombardano il villaggio dove i ribelli si nascondono, millecinquecento persone con le quali non ho mai avuto problemi restano uccise. Ora i nostri politici dicono "spedite i marines a sorvegliare la zona", perché non gli frega niente, non ci sarà un loro figlio a farsi sparare, come non c'erano loro quando era il momento perché erano in gita con la guardia nazionale, ci sarà un tipo qualunque a prendersi una sventagliata nel sedere, tornerà in patria per scoprire che la fabbrica dove lavorava è stata esportata nel paese da cui è arrivato e quello che gli ha sbrindellato il c**o ora lavora al suo posto per quindici centesimi al giorno e non va mai a pisciare, nel frattempo capisce che l'unica ragione per la quale l'avevano mandato a combattere era installare un governo che ci avrebbe venduto il petrolio a buon prezzo ...(omissis) ...e così il mio amico ora è senza posto, non può permettersi l'auto e va a piedi ai colloqui di lavoro e si sfrange perché quella mitragliata nel sedere gli ha procurato le emorroidi, nel frattempo muore di fame. E allora cosa ho pensato: mi conservo per qualcosa di meglio; uccido il mio amico, gli frego il posto di lavoro, lo regalo al suo peggior nemico, alzo il prezzo della benzina, bombardo le foche, vado nella guardia nazionale, fumo hashish... POTREI ESSERE ELETTO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI.”

 

Clooney avrebbe pagato per un siparietto del genere nei suoi futuri film di denuncia…  ;)

 

Noi intanto ci teniamo ben stretta questa sceneggiatura d’esordio che fa impallidire una marea di nuovi, e boriosamente trendy, testi parrucconi spacciati dalla nouvelle cinematografia…

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