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Alien. La clonazione

Regia di Jean-Pierre Jeunet vedi scheda film

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La recensione su Alien. La clonazione

di GARIBALDI1975
8 stelle

Nulla ad Hollywood è mai definitivo ... nemmeno la MORTE. Duecento anni dopo gli eventi di Alien 3Ellen Ripley (Sigourney Weaver) viene riportata in vita in una provetta da scienziati che creano un suo clone completo di embrione alieno che cresce dentro di lei. Dopo aver separato i due, il clone di Ripley è tenuto in vita per ulteriori studi. Uno degli effetti collaterali della clonazione è che il DNA di Ripley è stato incrociato con quello del suo 'piccolo' alieno, il risultato è che ora possiede una forza sovraumana e il sangue acido degli alien, oltre ad una sorta di collegamento telepatico con gli alieni. Nel frattempo un gruppo di mercenari arrivano a bordo della nave che trasporta un carico di umani rapiti utilizzati come impianti per gli embrioni alieni. Molto presto arriva il caos e lo scontro umani-alieni inevitabile.

 

 

         Il primo tempo è un pò 'moscio' e indeciso. Il secondo tempo, invece, è davvero molto bello ..., caratterizzati tutti i personaggi, il film acquista una dinamica tipica dell'action move, il ritmo diventa serrato. Nel taglio dato dal regista Jean-Pierre Jeunet vi è la netta sensazione di voler ammorbidire la tensione derivante dal timore di ritrovare l'alieno nel buio 'dietro l'angolo' (che ha caratterizzato la saga con Ridley Scott e David Fincher) e favorire invece l'azione e gli scontri emulando l'impostazione data da James Cameron. Una cosa è certa: gli amanti del genere non rimarranno delusi.

 

 

         L'innovazione tecnologica degli effetti speciali favorisce e migliora la performance del regista. Gli alieni non sono più dei fantocci come nei titoli precedenti, ma sono elaborati con la CGI, sono molto più realistici e veloci. Il design dell'astronave è intrigante, tra i più belli della saga, anche se non arriva mai a quel fascino futuristico (che a noi oggi sembra un pò vintage) della Nostromo del primo Alien di Ridley Scott. 

 

 

 

         Sigourney Weaver continua a dominare la scena, anche in questa nuova veste 'alienizzata' riesce a favorire una interpretazione vigorosa, mai plastica, quasi animalesca tendente al sexy, una 'cagna' arrabbiata che contiene un certo 'male' che è entrato anche dentro di lei, nel suo DNA. Il resto del cast rimane un pò in background, tranne Ron Perlman (per intenderci il gobbo di 'Il nome della rosa', che non viene nemmeno menzionato nella scheda di FilmTv) che, da caratterista qual'è, si distingue nel suo ruolo archetipico, ovvero l'uomo arrabbiato pronto a tutto e senza peli sulla lingua. 

 

 

         La regia di Jean-Pierre Jeunet è molto piacevole nel complesso. Comunque, rimane un buon film ... ma ad essere onesti è il più debole tra i quattro (il recente prequel 'Prometheus' di Ridley Scott, nella sua sufficenza, non lo voglio nemmeno considerare appartenente alla saga di Alien). Il problema principale è che, nonostante ci siano maggiori abbellimenti visivi, colpi di scena e un sacco di effetti speciali, "Alien - la clonazione" rimane solo una ripetizione (appunto un clone) di quello che abbiamo già visto prima, fatto meglio. E' meno originale, ma rimane piacevole da seguire e bello da guardare. Voto: 7,5

 

 

         Inoltre, questo film rappresenta 'la prova del nove' che è impossibile fare un sequel di "Alien" senza Ellen Ripley (S. Weaver). Come faremo senza l'attrice? La cloniamo o la riproduciamo in CGI, anche a lei come agli alien?

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