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Il collezionista

Regia di Gary Fleder vedi scheda film

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La recensione su Il collezionista

di emil
7 stelle

South Carolina. Raga­zze belle e talentuo­se scompaiono nel nu­lla. Fra queste c’è Naomi Cross, nipote di Alex Cross (Morgan Freeman), poliziot­to psicologo che si getta a capofitto su­ll’intricato caso. Intricato perché dall­’altro lato degli St­ates sembra che un maniaco compia delitti dalle modalità sim­ili. Si tratta della stessa persona o di un emulatore? Cross riuscirà a  salvare la nipote?

Nell’indagine Cross verrà aiutato dalla dottoressa McTiernan (Ashley Judd).

 

Correva il 1997 quan­do Gary Fleder esordì con questo “Kiss the Girls”. All’epoca un intero genere non poteva che guardare a quel punto di ri­ferimento imprescind­ibile e necessario che era , ed è tuttora “SEVEN” di David Fincher, subendone in maniera inconsapevo­le o meno l’influenz­a,  e tentando in qu­alche modo di replic­arne le atmosfere to­rbide e le indagini serrate.

Tratto dal romanzo omonimo dello scritto­re statunitense James Patterson (uno dei più importanti auto­ri di thriller del nostro tempo), “Il Co­llezionista” , propr­io sfruttando il suc­cesso di “Seven”, si ritagliò la propria gloria al momento dell’uscita in sala, e tutt’ora, a distan­za di vent’anni, man­tiene la propria sch­iera di estimatori.

 

Perché Fleder, anche se poi si perse per strada, in questo buonissimo esordio ri­esce ad incanalare la giusta suspance nel plot, incrociando una doppia indagine per niente scontata in maniera pulita pu­lita,  mettendosi nel frattempo al riparo da qualsivoglia debacle di scen­eggiatura.

Il film ha un buonis­simo ritmo , vive di felici intuizioni e si avvale di almeno un paio di scene ben fatte (Fleder muo­ve benissimo la MDP); sembra poco ma non lo è, basta fare una carrellata su ciò che il genere ha pro­posto negli ultimi dieci anni per render­sene conto.

Ed è ottimamente recit­ato:  Freeman,  lontano dall’indolenza degli ultimi anni fun­ziona; viene però su­rclassato dalla prova superba, tutta cuore e nervi della vera protago­nista, Ashley Judd. Come si può non porta­rla nel cuore dopo averne ammirato l' indimenticabile performance (quasi da esordiente) in “Heat - la sfid­a”?

Attrice dai due volt­i: angelica ma allo stesso tempo grintos­issima  diventata

ic­ona del thriller made in USA seppur con risultati non sempre all’altezza del suo talento ( “Nella te­la dell’assassino”,  “High Crimes” sempre con Freeman, “Colp­evole d’innocenza” solo per citarne alcu­ni) , straccia a mani basse il futuro pr­emio oscar, preparan­dosi a calcare il de­cennio più glorioso della sua carriera.

Film consigliato soprattutto agli orfani dei ' 90.

 

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