Regia di Kevin Costner vedi scheda film
Post atomico piuttosto povero nelle scenografie e affetto dalle lungaggini tipiche dei film di Kevin Costner che, tuttavia, riesce ad assestarsi sopra la media dei prodotti appartenenti al filone. Costner sposta il tutto dalla fantascienza (appena accennata) al western (di gran lunga dominante) inserendosi in un contesto alla 2019 Dopo la Caduta di New York. L'approccio è da film aulico quasi del tutto privato da tamarraggini o soluzioni pulp. Pur essendo ambientato nel futuro, L'Uomo del Giorno Dopo guarda all'ottocento americano. Assalti in stile John Ford (con schieramenti opposti lanciati l'uno contro l'altro in sella a cavalli al galoppo), sparatorie, esecuzioni sommarie e villaggi in puro stile fortino western. Penalizzato dalla scelta di non mostrare il declino della società civile (rappresentato solo da qualche carcassa di auto abbandonata in qua e in là), guarda ai lavori fiume di Stephen King (penso a La Sfera del Buio o a L'Ombra dello Scorpione) o a La Peste Scarlatta di Jack London, miscelando il tutto con uno spirito patriottico tale da spingere i superstiti dell'olocausto nucleare a ristabilire il governo degli Stati Uniti piegando le barbarie del nuovo medioevo.
Ottime le scene d'azione, notevoli le interpretazioni (soprattutto il villain interpretato da Will Patton) e i contesti mozzafiato ambientali in pieno deserto americano. Tutto sommato, un buon film che sceglie di non seguire la via del pulp rappresentato dai vari Mad Max o simili. Flop clamoroso al botteghino.
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