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Hole - L'abisso

Regia di Lee Cronin vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Hole - L'abisso

di Genga009
4 stelle

L' intreccio di Hole - L' Abisso si sviluppa tra fiaba horror e racconto psicologico, narrando la trama di una madre traumatizzata dall'ex marito che deve combattere i propri demoni interiori, incarnati in parte dal figlio e in parte da un gigantesco buco nel terreno situato a pochi passi da casa sua, nella foresta.

Tra le leggende d'Irlanda ve n'è una che racconta di folletti che nei villaggi rapiscono i bambini, li scambiano coi loro piccoli di terra per poi consegnare alle famiglie questi ultimi, trasformati esattamente come i figli scomparsi.

L' intreccio di Hole - L' Abisso si sviluppa tra fiaba horror e racconto psicologico, narrando la trama di una madre traumatizzata dall'ex marito che deve combattere i propri demoni interiori, incarnati in parte dal figlio e in parte da un gigantesco buco nel terreno situato a pochi passi dalla sua nuova casa.

In seguito a violenze subite dal coniuge, non è raro che il genitore-vittima sviluppi, al crescere del bambino, una repulsione verso esso, siccome egli rappresenta il frutto di un amore sconvolto dalla violenza e suoi tratti sia somatici sia comportamentali potrebbero ricordare alla madre, in questo caso, il partner agente del trauma. La sua visione del figlio, inoltre, può modificarsi in una paura talmente viscerale da far sfociare il disprezzo in una sindrome definita come Sindrome di Capgras: disturbo delirante per cui non si riconosce più un familiare ma si crede che esso sia stato sostituito da un intruso o da qualcosa di malvagio e pericoloso.

 

Seana Kerslake

Hole - L'abisso (2019): Seana Kerslake

 

Lee Cronin debutta nel mondo dei lungometraggi con un film tecnicamente notevole, concettualmente interessante ma debole sulla caratterizzazione dei personaggi, scarni e poco approfonditi. Come si evince dai sottotesti che effettivamente traspaiono dalla protagonista del film, la madre è un personaggio complesso che presenta un quadro psicologico deviato. Nella pellicola, tuttavia, tale profilo non viene né esplicato con chiarezza né inserito in un contesto che possa far riflettere chi guarda l'opera sulle condizioni sfavorevoli e disagiate in cui si è costretti a stare al mondo dovendo convivere con un disturbo mentale. Hole - L' Abisso si concentra nel voler confondere lo spettatore fino al finale, sviluppando continui dubbi su quale realtà sia quella reale e quale sia, invece, quella fantasmatica, generata dall'incubo vissuto dai personaggi. Su questa falsa riga Babadook (2016) aveva costruito una trama perfettamente calibrata tra terrore notturno e realtà de-personalizzante, alienante diurna. Il lungometraggio di Cronin, invece, inciampa nel momento in cui si deve rendere l'horror pura psicologia, preferendo una risoluzione materiale al sogno angoscioso vissuto dalla protagonista. 

 

James Quinn Markey, Seana Kerslake

Hole - L'abisso (2019): James Quinn Markey, Seana Kerslake

 

Hole - L' Abisso raggiunge fin dalle prime inquadrature - la sequenza iniziale è un omaggio a Shining di Kubrick -  un ottimo livello di regia, composta e meditata. L' assenza di "jumpscare" premia Cronin di saper generare un'ansia palpabile in alcune scene, le quali si presentano sia le più angoscianti sia quelle narrativamente più importanti del film. Questa concomitanza tra regia e sceneggiatura nelle sequenze horror costruisce l'intreccio dell'opera partendo dalla paura stessa dei personaggi. In questo modo, laddove il film manca di profondità psicologica dei personaggi, riacquista complessità narrativa grazie all'ottima tecnica di regia.

L' unico punto realmente debole di Hole - L' Abisso si individua dunque nel finale, che spezza la continuità del regista-narratore che plasma la storia tramite le inquadrature e conclude il lungometraggio con una serie di escamotage da survival horror, de-costruendo tutto l'impianto onirico, l'incubo, il sogno di terrore che lentamente cominciava a stratificarsi al di là delle esperienze vissute dai personaggi. Ciò può essere visto come un omaggio a La Cosa di Carpenter, come conferma la scena finale. Una citazione ben riuscita, tuttavia, non può certamente soppiantare la poca originalità di un'opera e poter essere apprezzata, nemmeno se essa rappresenta la miglior conclusione del film sul piano logico.

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