Regia di Roman Polanski vedi scheda film
Si apre con una sequenza iniziale in cui si svolge, in un grigio e freddo ma emozionante campo lungo, la degradazione di Dreyfus e prosegue fra flashback e scene da crime story ad illustrare la vicenda processuale del medesimo accanto alla presa di coscienza del suo ufficiale superiore, Pacquart.
Con una fotografia virata al seppia e un'appassionata ricostruzione di ambienti e personaggi, Polansky dà la sua versione di una storia già nota, ma sempre attuale, ancora più oggigiorno, in un'epoca in cui la società civile e i media sanno imbastire processi pubblici, basati su indizi sommari, in contesti non ortodossi e dalle cui conseguenze è difficile sfuggire.
Inevitabile che si rifletta sulla vicenda personale del Regista, il quale sicuramente ha voluto provare a illuminare con una luce fredda e malinconica che arriva dal passato la persistenza nel nostro presente di sacche di pregiudizio tanto gratuito quanto inattaccabilmente ottuso, con cui ci si può confrontare solo a patto di mettere a repentaglio tutto ciò che abbiamo.
Di quanti eroi della Verità disponiamo oggi?
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