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Bentornato Presidente!

Regia di Giancarlo Fontana, Giuseppe G. Stasi vedi scheda film

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La recensione su Bentornato Presidente!

di Furetto60
7 stelle

Divertente satira politica, molto attuale. Bisio mattatore assoluto

 

"Bentornato Presidente", sequel di "Benvenuto Presidente", ove si raccontava che per un banale caso di omonimia, Giuseppe “Peppino” Garibaldi,alias Claudio Bisio, pescatore di trote, veniva  eletto casualmente presidente della Repubblica e che, malgrado la sua inesperienza ,riusciva con la sua onestà e buona fede, a dare una smossa al Paese, ritirandosi poi nuovamente tra i boschi ritrovando la sua dimensione ideale, accompagnato dalla sua conquista Janis, con la quale convola a nozze. Peppino, a otto anni di distanza dalla sua accidentale e brevissima esperienza al Quirinale vive sui monti con la compagna e la piccola Guevara. Ha preferito la semplice e spensierata vita di montagna alla politica ,Janis invece, è insofferente, dopo ben otto anni,non le piace più la vita in una baita sperduta in alta montagna.Vecchi e scafati colleghi, intuendo il suo stato di frustrazione, la contattano e la richiamano al Quirinale, in qualità di segretario del Presidente, nel momento in cui il Paese è alle prese con la formazione del nuovo governo, Janis lascia bruscamente il marito e torna a Roma con la figlia , Chevara. Peppino,in crisi e in profonda depressione,per la coatta separazione, si sfoga, abbattendo alberi a colpi di accetta, poi dopo tre mesi, riprende in mano la situazione, si reca a Roma per riconquistare l’amata. Ma Jianis in prima battuta, non si fa persuadere, allora approfittando dell’ impasse politica, in cui ristagna il paese, accetta l’incarico di Presidente del Consiglio, per stare vicino alla ex e alla figlia. Qui il colpo di genio della sceneggiatura che fonde vita reale e finzione scenica alla grande. I nostri due attuali partiti di maggioranza,realmente hanno battibeccato per mesi prima di riuscire ad individuare il premier, nella persona di Conte,un avvocato “super partes”. Nel film, Teodoro Guerriero, è il vice, perennemente e surrettiziamente arrabbiato di “Precedenza Italia” e Danilo Stella è l’altro vice, capo del “Movimento Candidi” personaggio dall’aspetto di bravo e imberbe ragazzo,ma di natura sottilmente machiavellica, scelgono anche loro un Peppino,ma Garibaldi, da mettere alla guida di palazzo Chigi. La commedia è molto frizzante e divertente, spaccato ironico della nostra politica contemporanea, in balia di trafficoni dei moderni “media” ed esperti di “social,” che popolano le stanze dei bottoni e giocano “sporco” con affabulazioni di ogni tipo. Guerriero si esercita a insultare veementemente  e ferocemente, soprattutto prendendosela con immigrati clandestini o qualsiasi altro avversario,ogniqualvolta una telecamera lo inquadra e Stella è alle prese con selfie “à gogo” e tweet di commento a ogni evento. Ma il "passaggio clou" più esilarante di questa efficacissima satira politica, lo si raggiunge, nella  descrizione di Vincenzo Maceria, leader di “Sovranità democratica” fatuo capo dell’opposizione, impegnato in dibattiti interminabili, su temi astratti e inutili che non portano mai a niente,aria fritta su cui litigare furiosamente. Peppino, inizialmente concentrato solo sulla riconquista di Janis, costringe il suo diretto collaboratore e consulente Ivan, del quale è geloso, a scrivere tantissime e inutili leggi, per tenerlo impegnato e cosi lontano dalla propria moglie, ma poi la sua vecchia passione politica, riesplode e  anche per dimostrare a jianis che ha a cuore l'ìnteresse della nazione, si rimbocca le maniche. Dunque comincia a studiare seriamente la situazione e alla fine tra intrighi di palazzo e qualche viscido illegale speculatore, che stanato, sarà accompagnato in galera, Peppino, ragionando “ a istinto” come dice lui, trova la “formula vincente”: dobbiamo tutti disciplinatamente pagare le tasse,altrimenti lo Stato si mette in sciopero, con tutte le conseguenze spiacevoli del caso:scuole ferme,ospedali bloccati,polizia con le braccia conserte,niente elettricità e quant'altro.Soluzione questa si del tutto "cinematografica"ma a parte questo, sviluppo ingenuo,il film fluisce molto bene,è scorrevole e piacevole, regalando momenti di intelligente umorismo e la possibilità di ridere su noi stessi, facendo i conti col presente.  È un simpaticissimo “instant movie” pregevole nella messa in scena e nel montaggio, che racconta in parodia, l’Italia di oggi.

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