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Le verità

Regia di Hirokazu Koreeda vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Le verità

di obyone
7 stelle

Catherine Deneuve

Le verità (2019): Catherine Deneuve

 

Venezia 76. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica.

Fabienne è un'attrice famosa. Ha una figlia di nome Lumir, sceneggiatrice che vive negli Stati Uniti. Con il marito Hank e la figlioletta Charlotte, Lumir torna a Parigi nella casa/mausoleo della madre, un'abitazione ricca di orpelli che ricorda gli inizi del 900, sorretta da una coppia solerte di uomini (il compagno e l'assistente personale) che cucinano e semplificano tempi e contrattempi della padrona di casa. Fabienne sta per iniziare, riluttante, le riprese di un film di fantascienza. Protagonista dello sci-fi è la giovane emergente attrice Manon che ricorda alle due donne una cara amica e vecchia collega di Fabienne, deceduta in un incidente molti anni prima. Ma il motivo della riunione non è la nuova parte assegnata alla starlette sul viale del tramonto bensì il libro appena dato alle stampe. Un'autobiografia che risulta sgradita a Lumir poiché tace molte verità sul rapporto madre/figlia dando alla luce, al contrario, molte bugie, a beneplacito di un pubblico inconsapevolmente bisognoso di miele e zucchero filato. La biografia di Fabienne riaccende vecchie questioni irrisolte tra madre e figlia, e non tralascia di inasprire le dinamiche tra la diva ed il proprio entourage, dall'astro nascente del film all'ex marito Pierre vittima del "sortilegio" dell'attrice.

 

Ethan Hawke, Juliette Binoche, Clémentine Grenier

Le verità (2019): Ethan Hawke, Juliette Binoche, Clémentine Grenier

 

La bravissima Juliette Binoche, in visita a Tokyo, qualche tempo fa, concesse un colloquio al maestro Koreeda che le sottopose un progetto rimasto per 15 anni sepolto in un cassetto. Un testo teatrale piaciuto all'influente attrice francese, il cui appoggio è stato fondamentale per consentire al regista giapponese di girare il suo primo film internazionale e capitalizzare, così, la popolarità ottenuta a Cannes con la Palma d'Oro 2018. Risistemato per l'occasione nella trama e riadattato per il cinema da Léa Le Dimna dal bozzolo è uscito "Le verità", ambientato a Parigi ed interpretato dalla stessa Binoche, che si è ritagliata il ruolo della figlia, e da professionisti del calibro di Catherine Deneuve, Ludivine Sagnier e Ethan Hawke. Contestualizzata l'origine di questo lavoro di Koreeda, che sarebbe miope etichettare come lavoro su commissione, va anche detto che risulta abbastanza improbo, visto il lavoro di adattamento compiuto dalla co-sceneggiatrice, trovare l'impronta del maestro giapponese. Il testo, a mio modo di vedere, è molto più vicino alla tradizione e ai tempi della commedia francese. Il tocco è lieve, i toni arguti e garbati mentre l'ironia tagliente si abbina a dialoghi equilibrati e briosi. Nella forma, la distanza di questo "Le Verità", rispetto ai capolavori di Koreeda, appare veramente enorme, se è vero che il timbro dei vari "Father and son" e "Un affare di famiglia" sembrava più improntato ad una maggior drammaticità ed un maggior realismo, entrambi confluiti in dialoghi dai contenuti minimalisti e in una più compiuta e dimessa rappresentazione del reale sostenuta da ambienti veraci di classi sociali al limite dell'indigenza. Ciò che sembra accomunare queste diverse esperienze cinematografiche è l'immancabile rappresentazione del dilemma morale che si insinua nel cinema di Koreeda a prescindere dai generi, di volta in volta, adottati dal regista. In maniera un po' presuntuosa chiamerei "cinema del dilemma" l'arte intera di Koreeda per la capacità di analizzare quesiti dalle complesse soluzioni, se non, addirittura, privi di una formula risolutiva. Benché analizzato con ironia, il regista ci mette di fronte al concetto labile di verità. Le verità percepite da Lumir sono ben diverse da quelle di Fabienne ed ognuna è filtrata da un diverso modo di intendere le cose. Per Lumir la realtà è una madre poco amorevole ed interessata alla sola carriera professionale, per Fabienne la verità esige un'onestà che sfiora la brutalità. Il libro dunque scatena il dilemma su chi sia depositario dell'incontrovertibile ragionevolezza nell'ambito di una rapporto che appare fin da subito problematico e che necesiterebbe di pochi punti d'incontro per diventare accettabile. Il dilemma morale sta dunque nell'opportunità o meno di accettare una verità ricamata, una mezza bugia od una menzogna edulcorata per rivitalizzare un rapporto incrinato. Una "lettera di scuse" su commissione e il "mea culpa" finale di Fabienne sono "l'interpretazione" del dilemma che si configura nella stessa trama dello shi-fi in cui una madre gravemente ammalata decide di lasciare la terra per continuare a vivere e poter vedere di tanto in tanto una figlia che nel frattempo cresce, diventa adulta, ed infine anziana. Una scelta che se da un lato consente alla madre di assistere alla crescita della figlia dall'altro le impedisce di stare accanto, anche se per il solo breve periodo della malattia, alle persone amate. La teoria della relatività di Einstein è tirata in ballo a fagiuolo dal maestro giapponese per rammentare come ogni punto di vista deformi le prospettive. Koreeda lascia un senso di incompiutezza determinato dall'impossibilità di interpretare le confidenze di Fabienne a Lumir. Sublime recitazione o intima predisposizione alla materna dedizione? Forse la verità sta nel mezzo e la stessa Lumir ne è cosciente dando per buona la versione della madre che ha il gusto dolce dello zucchero filato. Un film che non dispiacerà affatto ad un pubblico legato alle ironiche e colte atmosfere della commedia d'oltralpe, un po' meno, forse, agli estimatori del maestro giapponese e delle atmosfere essenziali dei suoi lavori casalinghi.

 

Catherine Deneuve, Juliette Binoche

Le verità (2019): Catherine Deneuve, Juliette Binoche

 

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