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Tolkien

Regia di Dome Karukoski vedi scheda film

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La recensione su Tolkien

di noodless94
7 stelle

Taormina film fest 2019. 

Quando il regista Dome Karukoski sale sul palco per presentare il suo film al (limitato) pubblico del Taormina film fest, si sofferma su un punto importante: l'amicizia. Quest'ultima è fondamentale nel film, che affronta gli anni giovanili dello scrittore del "Signore degli anelli": le amicizie, gli amori e l'incubo della guerra. E ancora, la difficile infanzia e la capacità (coltivata sin da piccolo grazie alla madre) di inventare storie e lingue, capacità, quest'ultima, perfezionata grazie agli studi. 

locandina

Tolkien (2019): locandina

 

L'intera vita di Tolkien (Nicholas Hoult) raccontata dal film, è disseminata di indizi e richiami verso le opere del grande scrittore inglese. La creazione della terra di mezzo (dei personaggi che lo abitano e delle lingue che essi parlano) viene ampiamente rivissuta attraverso le vicende del protagonista. [Piccolo extra: qualche mese, durante il Catania Film Fest, Pupi Avati, che ha ritirato il premio alla carriera, ha affermato che l'esperienze infantili e i racconti che si imparano da bambini, sono fondamentali per stimolare la fantasia degli artisti (nella sua carriera furono decisivi i racconti del terrore che gli venivano raccontati quando era piccolo). A tal proposito, l'infanzia di Tolkien è simbolica: sin da piccolo viaggiò e fu in grado di parlare più lingue; con la madre spesso si dilettava a inventare storie e lingue diverse: non è un caso che la grandezza dell'intero mondo fantastico da lui pensato e creato, non stia solo nella storia in sé, ma nella capacità di dare ai personaggi una storia, caratteristiche, tradizioni e lingue proprie, inventate di sana pianta proprio per i suoi personaggi.]

Dalla compagnia (non dell'anello) TCBS (i suoi più cari amici dalle medie fino al college) all'amore per la natura, che fu costretto ad abbandonare per trasferirsi tra il cemento grigio e lo smog di Birmingham. A questo va aggiunto anche l'incapacità di comprendere la follia della guerra (Tolkien combattè nella battaglia della Somme: nel film questo episodio, seppur edulcorato e onirico, viene ampiamente trattato) e la convinzione che alla fine il bene trionfi sempre. Tutti aspetti, questi elencati, che si ritrovano tra le brillanti pagine del "Signore degli anelli". Eppure il film non si fossilizza (con merito) sulla stesura dei libri, anzi elude quasi completamente questo aspetto, concedendogli solo un piccolo spazio finale. 

In meno di due ore, e con un budget limitato, Karukoski riesce a compiere un buon lavoro, limando tutti i particolari con una regia controllata e mai fuori posto. Un buon omaggio a uno dei migliori scrittori Fantasy di tutti i tempi. 

 

 

 

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