Espandi menu
cerca
First Night Nerves

Regia di Stanley Kwan vedi scheda film

Recensioni

L'autore

alan smithee

alan smithee

Iscritto dal 6 maggio 2011 Vai al suo profilo
  • Seguaci 313
  • Post 213
  • Recensioni 6348
  • Playlist 21
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su First Night Nerves

di alan smithee
5 stelle

TFF 36 - FESTA MOBILE

Divismo, dualità cinema/televisione, arrivismo, rivalità senza scrupoli di sorta.

Questo ciò che ci si para dinanzi agli occhi nel ritorno all'opera del noto regista di Hong Kong Stanley Kwan.

Quando si sta mettendo a punto il cast della commedia teatrale intitolata Due sorelle, tratta dall'omonima pièce di Tennessee Williams, in fase di pre-produzione, e vengono fatti i nomi delle due protagoniste, non a caso costoro si rivelano come due personaggi rivali che circa un ventennio prima si contesero il primato divistico in ambito cinematografico.

Per una, diva del cinema ritiratasi anzitempo per problemi inerenti la sfera personale più intima, il film costituisce una sorta di rilancio; l'altra invece si è riciclata presto come star televisiva, ed il ritorno sulle scene, calcando un palco teatrale, costituisce la speranza di un ritorno alla notorietà della giovinezza, e magari la possibilità di un ritorno al cinema.

La vigilia del debutto segnerà il passo con stress e ansie da aspettativa e tensione, contribuendo a rendere difficile il rapporto tra le due rivali.

A dirigere e regolare i rapporti non troppo facili tra le due prime donne, la figura civettuola e matriarcale di Cheng Cong, produttore/regista en travestì che si prende cura dei destini della sua creazione, puntando molto sulla tensione naturale che la presenza delle due dive crea e sviluppa in modo naturale ed autentico.

Tra i corridoi e le stanze del lussuoso teatro cittadino di City Hall di una Hong Kong stilosa ed affascinante, la gestazione diventa un gioco sadico che lede ai nervi e alla serenità psico-fisica delle due star, come di tutto il personale impegnato a rendere possibile lo spettacolo.

Trascorsi otto anno dal precedente Showtime, torna sulle scene, con eleganza e gran classe da autore navigato, il noto Stanley Kwan, prodigandosi in una storia d'altri tempi, proiettata tra i fasti ed il lusso fuori tempo massimo di una corte privilegiata nei mezzi, ma non per questo più serena o realizzata di chi sopravvive alla giornata.

Il film vira con eleganza e senso del glamour dalla commedia al melodramma intersecando tutto l'affollato cast di personaggi entro un vorticoso intrigo sentimentale d'altri tempi, in cui non troppo semplice o elementare risulta la possibilità di raccapezzarsi tra le fisionomie dei singoli attori, per spettatori europei come noi, incapaci o molto restii a distinguere agevolmente le fisionomie degli interpreti coinvolti nei vari ruoli.

Un film elegantissimo e studiatissimo, anche piuttosto asettico, se vogliamo, che pare studiare e ricalcare i grandi classici di Hollywood come Eva contro Eva, circondandosi di un glamour da modernità più esasperata ed ostentata, forse per rileggerne ed attualizzarne le conseguenze.

Tanto glamour ed esteriorità al servizio di un regista che, al pari di alcuni altrettanto talentuosi suoi colleghi compatrioti, dimostra di apprezzare e concentrarsi molto sulla forma, anche oltre le non sterminate barriere di confine di una vicenda classica che non si può certamente definire nuova o imprevedibile.

 

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati