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Nothing or Everything

Regia di Gyeol Kim vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su Nothing or Everything

di alan smithee
7 stelle

TFF 36 - ONDE

Il bosco da sempre evoca mistero, pericolo incombente, una minaccia spesso indefinita che proviene da vicino e si amplifica con i rumori e il vero e proprio linguaggio che quell'ammasso solo apparentemente scomposto di esseri viventi emana e fa trapelare all'esterno, creando inquietudini.

Qui il bosco, spoglio, tutto foglie secche, anzi morte, e rami spogli appuntiti e sgradevoli, ha davvero poco di fiabesco, ma l'ostilità di un ambiente che comunica mistero e fornisce una sensazione continua di smarrimento e di labirintica perdita di direzione, diviene potente.

Due ragazze procedono per un sentiero dai tratti sempre più confusi, camminando a qualche metro di distanza una dall'altra. Sono entrambe inquiete, visibilmente angosciate, sull'orlo della disperazione: E cercano qualcosa, probabilmente le tracce, i segni di un episodio drammatico, se non terribile, avvenuto in quei paraggi non molto tempo prima.

Poi scopriamo le reali intenzioni delle due ragazze, rivivendo la drammatica sorte di una terza ragazza, molto somigliante ad una delle due, probabilmente sorella gemella, alle prese con uan decisione cruciale e definitiva.

Senza parole o quasi, con la macchina a passo d'uomo spesso puntata sui volti angosciati ed in lacrime delle due attrici protagoniste, la regista sudcoreana Gyeol Kim, qui alla sua opera d'esordio, filma i dettagli insistiti e cruciali di una drammatica via Crucis che si trasforma in un labirinto ove chi sopravvive, per questioni di istinto, più che di convinzione, finisce per addossarsi tutte le disperazioni.

Smarrimento, disperazione, irritazione, sentimenti che il film, spigoloso e anti-narrativo, contrario a qualsiasi accomodamento o mediazione/concessione, riesce a trasmettere sullo spettatore, smarrito e costretto a vivere sulla propria sensibilità, il senso di angoscia che esula da convenzioni spazio/temporali, portando ai limiti della disperazione più inconciliabile e definitiva; quella che finisce per premiare chi riesce a farla finita, addossando tutti i suoi devastanti effetti sulla parte più debole ed istintiva, che ha scelto, suo malgrado,di sopravvivere. Pessimismo e disperazione verso livelli quasi mai eguagliati in maniera così efficace e disturbante.

 

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