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La giacca verde

Regia di Franco Giraldi vedi scheda film

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La recensione su La giacca verde

di mm40
3 stelle

La seconda guerra mondiale è appena finita e due ex amici accomunati dalla passione della musica si ritrovano casualmente: uno suona nell'orchestra diretta dal secondo. L'incontro/scontro genera nuove tensioni.

 

La giacca verde è un racconto di Mario Soldati (che peraltro apprezzò moltissimo questa trasposizione sullo schermo) tratto dalla raccolta A cena con il commendatore, che viene qui riadattato con una sceneggiatura che porta le firme di Lucio Battistrada, Sandra Onofri, Cesare Garboli e Franco Giraldi. Quest'ultimo è anche il regista della pellicola, con circa tre lustri di esperienza alle spalle, dei quali l'ultimo trascorso a girare lavori per la televisione di Stato, come è in effetti anche questo. All'epoca la produzione Rai significava un buon budget (e una visibilità garantita dal passaggio sul piccolo schermo) e adeguati cast tecnici e artistici; ne La giacca verde Giraldi può contare sull'apporto di collaboratori del calibro di Dario Di Palma per la fotografia, Luis Bacalov per la colonna sonora, Raimondo Crociani per il montaggio e Guido Josia per le scenografie. Dal punto di vista degli interpreti svettano invece Renzo Montagnani e Jean-Pierre Cassel, efficacissimi nei due ruoli centrali: si rileva principalmente un'ottima dimostrazione delle qualità di Montagnani, attore spesso confinato per sua scelta - e necessità - in operine di modesta fattura e scarso valore artistico; in parti laterali o minori troviamo poi Senta Berger, Adriana Russo, Vittorio Ripamonti, Laura Trotter e Renzo Marignano. Al di là di queste considerazioni e di questi dati, però, del film rimane molto poco: la storia è essenzialmente basata sulle contrastate nevrosi dei personaggi e la resa sulla scena è per forza di cose molto limitata; l'azione è sormontata dai dialoghi e dalle interazioni psicologiche, lasciando in definitiva allo spettatore l'idea di assistere a un buon quadro di un soggetto però discutibile, probabilmente poco adatto all'interpretazione per immagini. 3,5/10.

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