Regia di James Mangold vedi scheda film
Il pilota Carroll Shelby vince la prestigiosa 24 Ore di Le Mans nel 1959, portando a termine un'impresa rara per un pilota americano. I problemi a una valvola cardiaca fermano però la sua carriera. Ken Miles, invece, non è adatto alle relazioni pubbliche ma come pilota è eccezionale. Quando Lee Iacocca cerca qualcuno che possa rilanciare il marchio Ford, i due rappresentano il team perfetto per far sì che la scuderia americana possa competere con quella dell'italiano Enzo Ferrari.
James Mangold è un cineasta che nel corso della sua carriera ha dimostrato di sapersi muovere tra i generi. Esordì con Dolly’s Restaurant, con un dramma sentimentale non banale che affrontava anche altre tematiche come la solitudine e l’inadeguatezza sociale.
Passa poi al Poliziesco con Cop Land, che a mio avviso è uno dei migliori del genere degli anni ’90. Poi incontra la commedia romantica(Kate & Leopold), Thriller (IIdentity), la commedia d’azione(Innocenti Bugie), il biografico musicale(Walk the Line), la rivisitazione coraggiosa di un classico Western come Quel treno per Yuma fino arrivare addirittura ai cinecomic con i due film su Wolverine: Wolverine –L’immortale e Logan(il secondo a mio parere uno dei migliori del genere).
Nonostante qualche opera più modesta Mangold si dimostra un autore ecclettico capace di realizzare prodotti di livello senza però raggiungere mai l’eccellenza. Con “Le Mans '66 - La grande sfida” Mangold si butta su un film d’azione automobilistica, ancora una volta il prodotto finale è molto buono ma anche in questo caso non riesce a uscire dal classico.
Se in Rush di Howard abbiamo avuto una sfida tra due piloti, qui il confronto si sposta tra le due case automobilistiche Ford e Ferrari. All’interno della disfida e del contesto automobilistico Mangold tratteggia i personaggi sapientemente. La loro caratterizzazione è espressa notevolmente dalle prove attoriali: Un buon Matt Damon interpreta un Carroll Shelby determinato e sornione. Eccelso Christian Bale in un altrettanto determinato ma ribelle Ken Miles.
Mangold dirige con una buona padronanza dei mezzi tecnici che vengono utilizzate in inquadrature che sono per la maggior parte brevi all’interno delle sequenze. L’equilibrio tra l’azione e la narrazione è buona grazie anche ad un montaggio puntuale che detta bene i tempi.
Le scene di corsa risultano poi incalzanti grazie anche alle musiche di Marco Beltrami che si mischiano agli effetti sonori.
Un film dall’impostazione classica nella sceneggiatura e nel impianto registico ma che trova comunque efficacia nel descrivere le dinamiche tra i protagonistici e il fatto storico.
Intrattiene ed Emoziona.
Voto:7.5
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