La recensione su Fast & Furious: Hobbs & Shaw

Spin-off per quanto possibile ancora più ipertrofico, esagerato e "forzato", sotto molti aspetti, del franchise originale e costruto ad uso e consumo del maschilismo esasperato e/o del machismo esagerato di Dwayne Johnson e, seppur in misura minore, di Jason Statham (ma che si rivela comunque come un'ottima spalla, soprattutto comica) e che esiste in funzione esclusiva dell'onnipotenza fisica dei suoi protagonisti e in sequenze d'azioni troppo esagerate e folli da poter essere prese davvero sul serio, il film cerca comunque di presentarsi con una qualche autonomia stilistica e di genere, per quanto anch'esse derivative, e puntando quindi maggiormente su un racconto di tipo spionistico, comunque già anticipato negli ultimi capitoli del franchise originale, e in una commedia tipo "buddy movie" alla James Bond ma sotto steroidi (e che in alcuni elementi mi ha ricordato le pellicole sull'agente segreto interpretato negli anni '70 da Roger Moore, quantomeno per una certa incoerenza, sprezzo del ridicolo e per un senso dell'umorismo fin troppo ostentato e, fin troppo spesso, fuori dalle righe) ma conservandone invece l'originale e spudorata ricerca dell'eccesso, distante da un qualsiasi realismo di sorta e sempre più sfacciatamente kitsch, elementi ai quali i due protagonisti tra l'altro si prestano perfettamente, oltre al classicissimo e melenso "ricamo" sugli affetti familiari introducendo non soltanto la famiglia di Shaw ma anche quella, improbabile, di Hobbs.

Tralasciando i protagonisti principali, che non recitano in quanto impersonano semplicemente se stessi o almeno l'immaginario cinematografico che si sono creati in questi ultimi anni con i rispettivi film, e che quindi è inutile tentare di commentare (fanno semplicemente Dwayne e Statham, cosa altro si può aggiungere?), mi sono piaciuti molto le interpretazioni di Idris Elba, molto bravo nel far trasparire a tratti nel super-cyborg Brixton un'afflizione e una dolenza inaspettata quanto apprezzabile proprio in quanto non preventivata, e quella di una splendidata Vanessa Kirby, capace di donare a un ruolo comunque action come questo uno charme e un'intensità che permettono di dare spessore a un ruolo altrimenti semplicistico e banale.

Diretto da David Leitch e sceneggiato dallo storico sceneggiatore della saga principale, Chris Morgan, i film comunque diverte e intrattiene nella sua stupidità (mai celata ma, anzi, orgogliosamente esibita) e regala anche buoni momenti di commedia e di azione ignorante ma queste si ripetono troppo uguali a se stesse e con una tale frenesia e a una tale velocità che finisce per risultare addirittura stucchevoli nella loro ciclicità esasperata, perdendo ben presto di mordente o interesse e arrivando a sembrare, a volte, addirittura...noiosi!!

Alla fine il film sembra infatti come concepito in un laboratorio esattamente come il suo villain, Brixton, costruito pezzo per pezzo per essere il prodotto perfetto e migliore possibile grazie alla più moderna tecnologia, adatto ai tempi che corrono (qualsiasi cosa vorrebbe dire) e in grado di rispondere, almeno sulla carta, a qualsiasi desiderio del pubblico ma inequivocabilmente e totalmente privo di un qualche tocco emozionale, di quel contatto emotivo con il pubblico che gli permetta di essere qualcosa di più di roboanti immagini e suoni su uno schermo.

Voto: 5