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Il matrimonio del mio migliore amico

Regia di P.J. Hogan vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Il matrimonio del mio migliore amico

di DoppiaEffe
6 stelle

Un film che è una classica commedia americana, o comunque un dramma mascherato da commedia; ben recitato, ma con alcuni momenti morti. La pellicola manca però di quella cattiveria che ti aspetti se guardi un film come questo; ciò fa drasticamente e inesorabilmente calare l'attenzione dello spettatore...

Dopo una breve relazione al liceo Julianne e Michael rimangono ottimi amici e con la promessa che, se a ventotto anni non avessero trovato l'amore, si sarebbero sposati l'uno con l'altra. Poco prima della fatidica data, Michael telefona a Julianne dicendo che si è innamorato di una certa Kimmy e che sta per sposarsi. La 'cara amica' cercherà quindi di rovinare a tutti i costi il matrimonio...

Sicuramente la commedia è retta soprattutto dal cast femminile, composto dalla brava Julia Roberts e l'effervescente Cameron Diaz, qui ancora agli esordi (l'anno successivo avrebbe preso parte al suo film più celebre, Tutti pazzi per Mary); Mulroney ed Everett (nei panni dell'amico gay di Julianne) si fanno notare quanto basta.

Il film si lascia guardare con piacere, anche se ci sono numerosi momenti 'morti' o troppo lenti, che comunque non pregiudicano la visione della pellicola; può dare invece leggermente fastidio vedere il confronto finale tra la Roberts e la Diaz al centro di un affollatissimo bagno di uno stadio (dove tutte le persone là presenti non si fanno gli affari loro, ma - guarda caso - prendono attivamente parte alla scena), o sentire le solite frasi fatte ('non volevo...', 'sono peggio di...').

Un grave difetto di questo film - almeno a mio parere - è invece che manca di cattiveria, di quel 'brio' necessario per far rimanere per oltre 100 minuti lo spettatore interessato: far cantare una persona al karaoke contro la sua volontà, o far ingelosire l'ex fidanzato sono azioni in un certo senso sbagliate, ma che non lasciano il segno: un po' come se ne Il club delle prime mogli le prime mogli avessero scritto delle lettere anonime agli ex-mariti, al posto di vendicarsi. Ecco, la sensazione è questa.

Infine, questo film è un dramma mascherato da commedia: il finale è appropriato (Julianne non conquista il cuore di Michael, che si sposa) ma comunque profondamente triste, tanto che lei rimane delusa seduta al tavolo a pensare all'accaduto. Il ballo che segue, con Julianne che ride insieme all'amico George, non fa terminare - al contrario delle intenzioni del regista e dello sceneggiatore - la visione con un sorriso, ma lascia un po' d'amaro in bocca.

Insomma, il film non si discosta dai classici canoni della commedia americana, ma è ben recitato e ha alcuni momenti divertenti: merita uno sguardo. 

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