Espandi menu
cerca
Parasite

Regia di Joon-ho Bong vedi scheda film

Tutto il cast

Cast Parasite

A dirigere Parasite è Bong Joon-ho, regista e sceneggiatore coreano. Nato a Daegu il 14 settembre 1969, Bong è al suo settimo lungometraggio. Ha esordito, dopo la laurea in sociologia conseguita per volere dei genitori che non apprezzavano il suo interesse verso il cinema e diversi cortometraggi presentati in vari festival, nel 2000 con Barking Dogs Never Bite, una commedia basata sul rapimento di un cane girata nella stessa abitazione che il regista condivideva con la moglie. Grazie alle positive recensioni e alle partecipazioni in festival come il San Sebastian, Bong ha potuto dedicarsi alla sua opera seconda, il thriller Memories of Murder, che adattando una rappresentazione teatrale su un serial killer lo fa conoscere in tutto il mondo e lo lancia nell'olimpo degli autori orientali apprezzati dalla critica. The Host e Mother, le opere successive presentate al Festival di Cannes (rispettivamente alla Quinzaine des Realisateurs e al Certain Regard), gli aprono la strada per Snowpiercer, fantascientifica opera tratta da una graphic novel con un cast internazionale, e per Okja, produzione Netflix presentata in concorso al Festival di Cannes.

"Il titolo Parasite - ha sottolineato Bong - fa pensare a un film di fantascienza o di mostri, dal momento che sembra avere un legame semantico con The Host, uno dei miei film precedenti. Così però non è. Al centro della storia, vi sono i componenti di una famiglia comunissima che aspira a vivere una relazione quasi simbiotica con i milionari Park finendo però con il diventare dei parassiti. Si tratta dunque di una tragicommedia che descrive l'umorismo, l'orrore e la tristezza che si originano quando si vuole utopicamente raggiungere qualcosa che non si ha. Sebbene presenti una serie di situazioni incongrue, parla del mondo reale ma lo fa come se fosse un polar, una commedia sociale o un thriller horror".

Al centro di Parasite vi sono due differenti famiglie.

La prima è piuttosto modesta, vive in un appartamento misero e conduce un'esistenza ordinaria. Il padre ha accumulato fallimenti professionali, l'apatica madre non ha mai avuto particolare successo con la sua carriera di atleta (ha guadagnato in passato una medaglia nel lancio del martello) e i due figli, un ragazzo e una ragazza, non sono riusciti ad entrare all'università. Ki-taek, il padre, ha il volto di Song Kang-ho, attore feticcio del regista, mentre la moglie Chung-sook è impersonata da Chang Hyae Jin. I figli, Ki-woo (bocciato quattro volte all'esame di accesso all'università e senza lavoro) e Ki-jung (ostinata, realista e abile nell'uso di Photoshop, sogna di entrare alla scuola d'arte quando, assunta anch'egli da Park, diventa una seconda speranza di reddito stabile per la famiglia), sono portati in scena da Choi Woo Shik e Park So Dam.

La seconda famiglia è quella più fortunata del signor Park, un dirigente milionario di una società informatica. Stacanovista, Park è sposato con una donna molto bella e ha due adorabili bambini, con cui costituisce il modello perfetto di famiglia appartenente all'élite. Park ha le fattezze di Lee Sun Kyun, il protagonista di A Hard Day, mentre la moglie Yeon-kyo, responsabile dell'educazione dei figli, è interpretata da Cho Yeo Jeong.