Regia di Roberto Benigni vedi scheda film
Il film si serve di un linguaggio semplice per trattare uno degli argomenti più delicati e dolorosi della storia dell'umanità, cercando di mantenere costante il rapporto tra tragicità e comicità. Non credo fosse intenzione del regista quella di mantenersi fedele all'avvenimento storico in sé raccontando di una storia vera, come nell'indiscutibile capolavoro di Spielberg "Schindler's List", quanto piuttosto quella di tracciare, all'interno di un avvenimento tanto doloroso per tutti di cui nessuno potrebbe mai sottovalutarne o sminuirne la drammaticità, la storia di un uomo comune. Guido vive, infatti, non solo il dramma della guerra ma anche quello del voler nascondere al figlioletto ciò che stava accadendo per proteggerlo ed evitare di dover trovare una spiegazione all'insensatezza di quella violenza. In questo contesto la figura di Benigni attore credo si sposi perfettamente con le intenzioni di comunicare al pubblico il messaggio forte legato alle atrocità della guerra attraverso la delicatezza di un sorriso. "La vita è bella" è un ottimo prodotto italiano a mio parere che ha saputo sfruttare il punto di forza del cinema italiano, ovvero il linguaggio della commedia, per trattare un argomento che probabilmente non saremmo stati in grado di raccontare attraverso un genere di film diverso.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta