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L'avvocato del diavolo

Regia di Taylor Hackford vedi scheda film

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GARIBALDI1975

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La recensione su L'avvocato del diavolo

di GARIBALDI1975
8 stelle

Un Faust in versione new economy! E' come incontrare a New York Faust, nei panni di un ambizioso yuppie, in atteggiamento da cowboy, con tanto di stivali!

 

LA QUESTIONE MORALE è il dilemmatico, quasi scespiriano, tema di questo film. Il protagonista è Kevin Lomax (Keanu Reeves), un giovane avvocato penalista della Florida. Non ha mai perso una causa perchè la sua abilità nell'ipnotizzare sino a convincere la giuria è insuperabile; durante una pausa del processo in cui difende un professore accusato di pedofilia, si reca nei bagni del tribunale, dove "prevede" come sarebbe il suo futuro se continuasse a difendere il professore che lui sa già essere colpevole. Durante questa lunga riflessione vive, quasi in una profetica visione, l'ennesima vittoria processuale e il suo trasferimento a New York, a seguito dell'assunzione da parte del potente e prestigioso studio legale Milton. Abbagliato da tutto il denaro e dal potere che viene investito per lui dal mentore John Milton (Al Pacino), Kevin e sua moglie Mary Ann (una splendida Charlize Theron) saranno soggiogati dalla loro vanità e permetteranno che lo studio legale regoli finanche la loro vita privata. Per la giovane coppia è come un sogno che si avvera. Ma non tutto è come sembra; Kevin sarà sempre più assorto dal suo lavoro e dal suo capo carismatico, John Milton, mentre la vita di sua moglie Mary Ann, in preda a frequenti stati di allucinazione e depressione, tracollerà in una spirale fuori controllo che la condurrà a gesti estremi. Per l'avvocato Lomax vincere non è più un obiettivo, ma diventa la sua ossessione. La ricerca del successo in ambito legale lo spinge a fare scelte morali discutibili che eclissano il suo innato senso di giustizia, ma il mentore John Milton, sa come prenderlo, lo incoraggia a mete sempre più alte, con premi che deliziano il suo essere edonista. Quando la salute psicofisica di sua moglie verrà gravemente compromessa, solo allora l'avvocato Lomax inizierà a vedere la connessione tra il male 'intorno' a lui e il male 'dentro' di lui, che forse è anche in mezzo ognuno di noi. Infine, Lomax affronterà di petto la questione e farà i conti con il grande regista della sua vita, John Milton, che scoprirà essere il Diavolo in persona.

 

Fin dalla scena iniziale l'avvocato Kevin Lomax viene dipinto in preda al proprio dilemma morale, se esercitare il suo mandato di

difensore invincibile, oppure rovinare il suo “record” d’imbattibilità e permettere alla giuria di pronunciare un verdetto di colpevolezza contro il professore pedofilo. L'avvocato Lomax è un vanitoso! L'attività forense pone spesso delle questioni di coscienza, non sempre gestite deontologicamente dai professionisti, ma il film pur attraverso la lente d’ingrandimento della figura dell’avvocato rappresenta una più generale immagine dell'umanità, in quanto ogni uomo sarebbe ossessionato e disposto a tutto pur di ottenere più soldi o soddisfare il proprio ego. Almeno questa è la tesi del Diavolo, impersonato dal famigerato John Milton.

 

 

Ma il messaggio del film non è certo fare una goffa 'morale' allo spettatore. Anzi senza perdere troppo il contatto dalla realtà, gli autori dipingono efficacemente il personaggio di Lucifero come un potente faccendiere che si occupa di questioni di caratura internazionale, che gestisce i vertici della politica e delle economie mondiali, delle crisi internazionali, come anche dei clamorosi successi o disfatte di singoli uomini che usa come burattini al suo servizio ricambiandoli con il prestigio che la loro vanità tanto anela. E' una immagine molto verosimile del Diavolo, direi anche biblicamente attenta; personalmente, è un pò come lo immaginavo già prima di vedere il film.

 

 

La sceneggiatura è ben curata, i 144 minuti della sua durata volano via perchè ogni scena è godibile e rivela delle sorprese. L'avvocato Kevin Lomax, senza rendersi conto di stare vendendo la sua anima al diavolo, vive la realtà della popolosa e corrotta New York, con gli occhi di un bambino che ha ricevuto l'ultimo bellissimo regalo, non rendendosi conto che New York è la metafora di una moderna Babilonia, costellata di ladri, assassini, stupratori, dalla faccia assolutamente rispettabile, perduti in un vortice di desiderio sessuale, droga e denaro.

 

 

        Keanu Reeves la parte del 'belloccio', un pò spaccone la sa fare, ma in alcune scene l'ho visto un pò floscio, fiacco, non sempre crea l'immagine di uomo ambizioso credibile.

        Viceversa l'interpretazione di Al Pacino fa -da sola- guadagnare al film 2 punti su 10; l'attore sembra crogiolarsi nel ruolo diabolico, che lo ha ispirato in modo palese.

        Anche la bellissima Charlize Theron riesce a dare un'interpretazione molto convincente, la trasformazione da amorevole mogliettina, partner bella e rassicurante, a depressa, paranoica è tanto realistica quanto atroce e raccapricciante.

 

Il film gode di buoni e misurati effetti speciali, sopratutto il morphing, che dà l'impressione che ci siano corpi l'uno dentro l'altro. In una scena si vede Reeves e Charlize Theron in intimità, ma dinanzi agli occhi di lui e dello spettatore la Theron si trasforma in un'altra donna e viceversa. La stessa cosa avviene nel finale quando John Milton mostra la sua vera natura ritornando ad essere giovane con la fisionomia di Reeves.

 

L'avvocato del diavolo è un film che non dovrebbe essere preso alla lettera. Va fatta una interpretazione più astratta, simbolica e metafisica. Da antologia il monologo finale sulla vita umana di Lucifero ... molto suggestiva nelle scene finali la desolata New York. Un film da tenere nella collezione.

 

Come John Milton ama sottolineare, anche io condivido che ''La vanità è decisamente il mio peccato preferito".

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