Regia di Blake Edwards vedi scheda film
Lo stratagemma dei titoli di testa, quando holly vaga all'alba, sia per il tipo di ripresa, sia per la musica diegeticamente espressivi di un tempo imperfetto, relega la celebre mattina nella dimensione del ricordo o dell'abitudinario.
Una conseguenza semantica può essere quella di caratterizzare holly già come sola. Il film apre questo contrasto e crea una leggenda: la donna che conduce, di cui non sappiamo scegliere la sponda interpretativa: dissoluta o sensibile? Svagata o navigata? Quello che non ho visto in nessuna altra prova di attrice, e che qui fa Audrey hepburn, è essere la mattatrice del film: è lei che conduce, che ammicca continuamente al pubblico facendo leva sulla tonteria di fred-paul.
Un pò forzata forse tutta la parte del ritorno del marito, anche perchè il film fino ad allora si era mosso sulla scoperta del passato di holly. Cioè: è mattina e, ok, è difficile non rimanere ipnotizzati da holly golightly. E' anzi impossibile non rimanere invischiati nella sua strabordante personalità, fino a diventarne amici. Il bello del film forse stava tutto nella malinconia che si raggiiunge portando a un punto di frizione il presente esuberante con gli ancoraggi al passato che si avvinghiano al suo spirito libero (corteggiatori ossessivi o ubriaconi). Forse non si può solo scappare: questo potrebbe essere il dramma di holly. Finchè è giusto farlo, dai vermoni, possiamo festeggiare. Ma le paturnie sono la costante dell'animo del personaggio, qualcosa di diverso da un giorno di pioggia e dalla tristezza che ne deriva.
Ben girata tutta la sequenza della festa in casa. credo che abbia fatto scuola a Landis.
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