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Colazione da Tiffany

Regia di Blake Edwards vedi scheda film

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La recensione su Colazione da Tiffany

di massimo45
7 stelle

E’ una commedia del 1961, tuttora gradevole da vedere anche se forse sopravalutata.

Diretto da Blake Edwards, con Audrey Hepburn e George Peppard, il film è tratto dall'omonimo romanzo del 1958 di Truman Capote. Tratta la vita di Holly Golightly (Audrey Hepburn), una ragazza “matta, ma veramente matta” come viene descritta più di una volta nel film, cocciuta, apparentemente cinica ma nello stesso tempo dolce, sognatrice, che vive accompagnandosi a ricchi facoltosi e di espedienti, ed il suo incontro con un vicino nello stesso palazzo, Paul (George Peppard), aspirante scrittore che si fa mantenere da una più anziana ricca signora.  

Paul rimane attratto e si fa coinvolgere dalla spensieratezza travolgente e dal ritmo di vita di Holly, quasi fuori dalla realtà quotidiana. Si alternano nel corso del film i personaggi più vari del jet set di New York e internazionali, potenziali facoltosi mariti per la giovane Holly, che fuggevolmente incontra anche un marito di un precedente matrimonio. Holly nei momenti in cui fa colazione o anche, più rari, di malinconia trae conforto dal visitare la gioielleria di Tiffany di New York: da qui il nome del film.  Holly sembra quasi in procinto di seguire un ricco politico sudamericano in Brasile per convolare a nozze ignorando Paul.

Il film rispecchia la trama del romanzo omonimo eccetto che nel finale: mentre nel film un bacio suggella l’amore instauratosi tra i due protagonisti, nel romanzo invece Holly prende l’aereo per il Sud America e, come ricorda il protagonista che nel romanzo non si chiama Paul ma Joe, di lei si perderanno le tracce.

Un altro episodio del romanzo di Capote che non compare nel film è un incidente durante una cavalcata che provoca a Holly, che era rimasta incinta dal facoltoso sudamericano pronto a sposarla portandola in Brasile, la perdita del bambino. E’da ricordare che, purtroppo, nella vita reale Audrey Hepburn, allora sposata con Mel Ferrer, ebbe veramente un aborto spontaneo per una caduta da cavallo durante la lavorazione del film “Gli inesorabili” (1960).

Tra le curiosità ricordiamo alcune forti critiche di razzismo provocate dalla figura comica di un giapponese nel film interpretata da Mickey Rooney,

Oscar meritati sono stati nel 1962 quelli per la colonna sonora del film di Henry Mancini e per la canzone Moon River composta da Mancini (musica) e Johnny Mercer (testo).

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